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Vecchio 11-06-2012, 18.43.21   #2366
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
La duchessa si irritò alle mie parole e mi zittì molto seccamente... mi faceva arrabbiare quel suo tono e quell’atteggiamento di ostentata superiorità.... e tuttavia, per qualche curiosa ragione che non riuscivo a spiegare neanche a me stessa, trovai questo suo irritarsi per quelle mie poche parole vagamente divertente.
Rimasi in silenzio, tuttavia, mentre parlava... ed anche quando entrò Paolo, preoccupato per la tosse della sua signora, non mi mossi e non parlai...
E tuttavia, appena un istante dopo, quella donna così dura, burbera ed altera riuscì a sorprendermi come non credevo che fosse possibile...

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"...Piuttosto, fate abbigliare questa ragazza come si conviene.” Indicando Talia a Paolo. “E' indecente che una mia dama di compagnia sia più simile ad una zingara o vagabonda, anziché ad un membro della corte ducale.”
I miei occhi si allargarono a dismisura e per qualche istante quelle parole parvero non riuscire a far breccia nei miei pensieri...
“Come?” mormorai... ma fu appena un sussurro appena percettibile...
Né la duchessa né Paolo badarono a quelle mie parole, tuttavia, continuando serenamente a tessere i loro piani e ad esternare le loro sensazione, assolutamente senza tener conto di me, quasi come se io non fossi presente... altra cosa, questa, che normalmente mi avrebbe indisposta non poco.
Ma fu ciò che dissero alla fine a scuotermi violentemente da quel mio stato di profonda sorpresa...

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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
"Forse è proprio colpa di quel..." mormorò la donna "... com'era il nome? Ah, si... Guisgard... si, probabilmente è colpa sua se questa ragazza ha preso una cattiva strada... che tipo è?" Chiese al suo consigliere.
"Credo" rispose Paolo "sia uno di quei vagabondi che vivono in cerca di fortuna, infischiandosene delle leggi e dei diritti altrui. Ho motivo di credere che sia violento e pericoloso, visto il modo in cui ha aggredito i soldati. Non mi meraviglierei, in verità, se fosse anche ricercato..."
"Allora" disse la duchessa "mettetelo alla gogna, esponendolo in pubblica piazza, così, se davvero vi è una taglia su di lui, qualcuno verrà a reclamarne la testa. Simile feccia non è gradita in queste terre."
"Si, milady" Con un inchino Paolo.
Trattenni il respiro a quelle parole ed ogni singolo muscolo del mio corpo si irrigidì, il braccio che Paolo mi stava stringendo si tese in modo inconsulto...
“No!” esclamai...

“Ma non è giusto!” urlai.
Il Maestro non si voltò e non rispose... anzi, mi ignorò totalmente, come se non fossi lì o come se non stessi parlando.
“Non è giusto, Maestro!” tornai allora a ripetere “Non è giusto! E’ andato tutto bene, dopotutto... stiamo tutti bene... quel cavallo è stato riportato al monastero... è tutto come se non fosse accaduto niente!”
Per qualche attimo fu il silenzio nella Cappella, poi finalmente l’uomo parlò...
“Vai nella tua stanza, Talia! Non te lo ripeterò di nuovo!”
Un vivo fiotto d’ira mi percorse tutta, giungendo a farmi brillare gli occhi...
“Tu non mi ascolti!” sibilai, stringendo i pugni nel tentativo di dominarmi.
“E tu non ascolti me!” ribatté, la voce un poco più alta del solito, ruotando finalmente la testa verso di me “Non voglio sapere che cosa gli sia passato per la mente quando ha preso quel cavallo dalle scuderie del monastero, non voglio sapere ciò che voleva fare e non voglio neanche sapere che cosa c’entri tu in questa storia...” sentenziò “Ma Guisgard merita una punizione per ciò che è accaduto questo pomeriggio! Non può continuare a pensare di poter fare tutto ciò che gli passa per la mente senza che vi siano poi delle conseguenze! E’ ora che lo impari! Ed ora va’ in camera tua, Talia!”
L’uomo di fronte a me richiese gli occhi e tornò a fronteggiare l’altare... io rimasi immobile dove mi trovavo ancora per qualche istante, ma sapevo che non mi avrebbe detto niente altro... e così, poco dopo, mi decisi ad uscire dalla chiesetta per raggiungere la mia stanza...
Il tramonto era ormai sceso e nel giardino buio, appena rischiarato dalla luce lunare, vi era un’aria vagamente fredda.
Ad un tratto, inaspettatamente, una leggera risata mi raggiunse... mi fermai e mi voltai ad osservare quella figura che usciva dalla zona d’ombra subito accanto alla cappella e veniva verso di me...
“Fyellon...” mormorai “Che cosa c’è? Che ci fai qui?”
Lui sorrise...
“Oh, niente... trovo soltanto molto divertente questo tuo imperituro desiderio di tirarlo fuori dai guai... mi chiedo quando finalmente ti annoierai di questo... e di lui...”
“Smettila!” lo ripresi subito, prima che potesse continuare.
“Andiamo, Talia...” sussurrò allora, con voce bassa e suadente “E’ per te che lo dico, è per te che mi preoccupo... ed è per te, anche, che talvolta faccio cose di cui non vado molto fiero...”
Per un attimo non compresi... fissavo Fyellon e lui fissava me, mentre il vento spazzava il giardino facendo volare le foglie e piegando gli alberi della foresta...
Poi d’un tratto, inaspettatamente, quella verità fece breccia nella mia mente...
“Sei stato tu...” sussurrai “Sei stato tu a dire al Maestro di aver visto Guisgard su quel cavallo...”
Fyellon rimase in silenzio.
“E... e poi gli hai detto che ero andata con lui...”
“Io...” mormorò.
“E gli hai detto dove trovarci... la direzione che avevamo preso...”
“Talia...”
“Lo hai fatto, Fyellon?”
Per qualche attimo fu il silenzio...
“Si!” ringhiò poi, prendendomi per le braccia e scuotendomi “L’ho fatto per te, lo capisci? Per te...”
Ma non poté aggiungere altro... io mi divincolai e, con forza, mi allontanai di mezzo passo... tremavo di rabbia e di delusione, mi sentivo tradita, ferita... d’impeto sollevai una mano e lo colpii sul volto con tutta la forza che avevo.
Sentii quello schiaffo risuonare nel buio, poi scappai via.


“Voi non potete dire questo!” esclamai, la voce bassa e vibrante “Voi non lo conoscete... non sapete ciò che dite e non sapete ciò che ha fatto per me! Ogni volta che si è preso cura di me, ogni volta che mi ha protetta o che mi ha aiutata, ogni volta che mi è stato vicino... e sempre senza chiedere niente in cambio! E’ testardo e cocciuto... nessuno lo sa meglio di me. E’ avventato, imprudente e talvolta persino sconsiderato... ma ha il cuore più grande e più giusto che io abbia mai incontrato... e non merita di essere punito. Non merita di andare alla gogna! E se voi, ora, intendete mandarcelo lo stesso... beh... con tutto il dovuto rispetto, milady... state facendo un errore!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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