Guisgard uscì dalla stanza. Chiusi gli occhi ed ascoltai i suoi passi nel corridoio, fino alle scale e poi li ascoltai scendere al piano di sotto... si ero stanca, molto stanca e debole...
Sospirai e lentamente mi sentii scivolare in quello stato di dormiveglia pesante, che contraddistingue la spossatezza...
E fu allora che accadde... la sentii arrivare con la stessa potenza di quelle che avevo avuto al Belvedere... travolgente, nitida, totalizzante...
Mi mancò l’aria per molti minuti... vidi quegli uomini come se fossi in mezzo a loro, avvertii la loro tensione, la paura, l’ansia...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Guisgard tornò dopo circa una mezz'oretta.
“Talia...” avvicinandosi al letto “... sei sveglia?” Sussurrò piano. “Hai fame? Giù hanno appena sfornato focacce dolci e tra breve serviranno anche della carne.”
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Riaprii gli occhi e balzai sul letto, reprimendo a fatica un grido, proprio come chi si sveglia di soprassalto in preda ad un incubo orribile... tremavo.
Per un attimo esitai... quasi non rammentavo dove fossi... poi avvertii a presenza di Guisgard, il suo cuore che batteva ed il suo sguardo su di me...
“Guisgard...” mormorai, protendendomi in avanti ed abbracciandolo, tentando invano di smettere di tremare “Oh, Guisgard...”