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Vecchio 30-05-2012, 18.15.22   #2216
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard prese la mano con cui Talia lo stava accarezzando e la baciò.
“Non sono stanco.” Disse. “Tranquilla.” Poi sorrise. “Poi tu sai bene che sono sempre fresco come una rosa! Ora stenditi e cerca di riposare un po'. Non pensare al locandiere. Gli darò una buona mancia e vedrai che la sua curiosità sarà ammansita. Su, riposa... il letto mi sembra morbido... io invece scenderò un attimo a vedere Sheylon... gli ho detto di restare nei paraggi e di non farsi scorgere... a dopo, gioia...” le diede un bacio sulla fronte e scese giù.

Dal camminamento di ronda del palazzo si poteva guardare fin dentro il più estremo confine che separa la luce dalle tenebre, il suono dal silenzio, la conoscenza dall'oblio.
Le ultime nuvole, sopravvissute al vento del giorno, come veli si disperdevano nell'impenetrabile manto della notte, nel quale trovano riparo e dimora i tormentati ed errabondi spiriti notturni ormai rinnegati dai Cieli e banditi dalla Terra.
Un malinconico silenzio attraversava quel mondo, lasciando enigmatici tormenti nei cuori di quegli uomini.
“E' l'ora...” disse, scrutando la notte, Tessio.
“Accadrà ora?” Domandò turbato Byrros.
“Le altre notti” rispose Tessio “avvenne in quest'ora...”
Ad un tratto si udirono dei passi.
“Chi è là?” Alzandosi di scatto Tessio.
“E' voi?” Ridendo una voce. “Siete ancora certi dei vostri nomi?”
“Questa voce...” mormorò Byrros “... sarà lui?”
“Che Dio salvi il duca!”
“Pacos!” Esclamò Byrros. “Sei tu!”
“O almeno quanto di me è rimasto!” Ridendo il nuovo arrivato. “La nipote del maniscalco è timida solo in apparenza!”
“Raggiungici, siamo qui.” Disse Tessio.
E Pacos si sedette accanto agli altri due.
“Allora, lo spettacolo?” Sarcastico il nuovo arrivato.
“C'è poco da scherzare.” Disse Tessio. “Per questo ti abbiamo fatto venire quassù.”
“Per togliermi la voglia di ridere?”
“Riesci ad essere serio?” Con tono grave Tessio.
“La ronda notturna vi rende così preoccupati?”
“Ti abbiamo fatto venire qui” disse Byrros “così che anche tu possa vedere...”
“E si mostrerà?”
“Chissà.” Mormorò Byrros.
“Raccontatemi precisamente cosa avete visto le altre notti.”
“Quando quella stella” indicando il cielo Tessio “raggiunse la Luna come ha fatto ora, un brivido di freddo, improvviso ed angosciante, ci prese. La campana battè le tre e qualcosa squarciò il silenzio della notte.”
“Laggiù!” Alzandosi in piedi Byrros. “Guardate! Davanti alla torre!”
“Fermo, non farti scorgere!” Tirandolo giù Pacos.
“Ci ha visti.” Mormorò Tessio. “Visto? Dicevamo il vero.”
“Ieri era diversa...” impaurito Byrros “... aveva altre fattezze...”
“E' un'ombra...” con un gemito Pacos “... dite che ha volto?”
“Ieri” fece Tessio “era in tutto simile a lord Taddeo il vecchio, nonno di lord Andros...”
“E due notti fa” mormorò Byrros “era tale e quale a messer Sagas, precettore del nostro nobile signore...”
“Dite dunque che muta forma e immagine quell'ombra?” Domandò Pacos.
“O forse” fece Tessio “a quest'ora, in questo luogo si radunano le ombre...”
“Cosa facciamo, amici?” Sempre più turbato Byrros.
“Proverò a sbarrargli il cammino...” alzandosi Pacos.
“Attento.” Fissandolo Byrros.
“Fermati, allucinazione!” Avanzando di qualche passo Pacos. “Se sei benigna e non porti pena, allora fermati e parlami... se ti manda il Cielo, ebbene, sappi che qui dimorano i Suoi campioni... ma se sei fuggita dagli inferi, qui non troverai riparo...”
“E' svanita!” Gridò Byrros. “Che sciocchi! Non possiamo intimidirla!”
“Grandezza del Cielo!” Esclamò Tessio. “L'avete vista? Avete scorto il suo volto?”
“Si ed aveva fattezze note, anche se ora mi sfuggono...” disse Byrros.
“A me sembrava” fece Pacos ancora visibilmente scosso “l'uomo ritratto nella Sala dei Trofei... Michele di Arcwin, il cacciatore che accompagnava spesso sua eccellenza lord Roman, nonno materno di lord Andros...”
“Si, era lui.” Annuendo Tessio.
“Perchè queste ombre frequentano il palazzo?” Domandò Byrros.
“Ho idea” disse Pacos “che possa riguardare il futuro del nostro ducato.”
“Cosa facciamo?” Chiese Byrros.
“Dico” rispose Tessio “che bisogna mettere a conoscenza lord Andros di tutto questo... non so, ma ho idea che quell'ombra celi qualcosa di importante...”

Guisgard tornò dopo circa una mezz'oretta.
“Talia...” avvicinandosi al letto “... sei sveglia?” Sussurrò piano. “Hai fame? Giù hanno appena sfornato focacce dolci e tra breve serviranno anche della carne.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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