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Vecchio 29-05-2012, 02.15.30   #2190
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Appena Talia pronunciò quelle parole, davanti ai suoi occhi passarono in rassegna, racchiusi in un attimo infinitesimale, tutti i momenti vissuti al Belvedere, compreso il ritrovamento del misterioso libretto appartenuto ad Andros.
Ma non ci fu tempo per rispondere a ciò che aveva chiesto la ragazza.
Tre figure, infatti, apparvero sul palco e circondarono lei e Guisgard.
Una di quelle estrasse la sua spada e la puntò contro il cavaliere.
Guisgard fece scudo col suo corpo a Talia, senza però dire nulla.
“La vostra corsa finisce qui.” Disse la figura, per poi aprire la tunica e mostrare al fuggitivo il simbolo della Luna Nascente.
“Cosa sta succedendo?” Avvicinandosi Delucien.
“Statene fuori.” Fissandolo il cavaliere della Luna Nascente.
“Sono il nuovo Gastaldo di Maddola” fece Delucien “e siete sotto la mia giurisdizione.”
“Davvero?” Con un ghigno il cavaliere. “Siamo un ordine cavalleresco e religioso, rispondiamo dunque solo alla Chiesa.”
“Delucien, non possiamo consegnarli!” Gridò Margel.
“Fatevi da parte” intimò il cavaliere giunto dall'Oriente “o useremo la forza. A noi interessano solo questo traditore e la ragazza che è con lui.”
“Allora mostratemi l'ordine di arresto firmato dall'autorità ecclesiastica che vi ha mandati” disse Delucien “ed io vi consegnerò il cavaliere e la ragazza.”
“Volete ostacolarci?”
“Faccio solo il mio dovere.” Rispose Delucien. “Mostratemi l'ordine di cattura e vi lascerò portare via questi due.”
“E sia.” Rimettendo a posto la spada il cavaliere. “Avrete il vostro ordine. Ci recheremo subito dal vescovo per farlo preparare.”
Delucien annuì.
“Ma badate” continuò il cavaliere “se al nostro ritorno saranno fuggiti, la responsabilità sarà vostra.”
“Per evitare problemi” fece un altro dei tre cavalieri “saranno rinchiusi fino al nostro ritorno.”
“E resterò io di guardia.” Disse il terzo ai primi due.
“Si, li rinchiuderò fino al vostro ritorno.” Fissandoli Delucien. “E voi farete la guardia insieme ai soldati della Gastaldaga.”
I tre annuirono.
Tentarono allora di prendere Guisgard e allontanarlo da Talia, ma il fuggitivo oppose resistenza.
Uno dei tre cavalieri, però, che si trovava dietro di lui, lo colpì a tradimento, facendolo cadere a terra.
Guisgard, così, fu separato da Talia e condotto via, per essere rinchiuso in un luogo sicuro.
“Non... non temere, Talia...” guardando la ragazza mentre lo portavano via "...non temere...tornerò da te...”
Talia invece fu condotta nel convento di Santa Lucia ed affidata ad alcune monache.
“Io farò la guardia al traditore.” Disse ai suoi due compagni il cavaliere destinato a fare il carceriere. “La ragazza da sola non potrà andare in nessun posto. Voi procuratevi quel documento e tornate il più presto possibile.”
Gli altri due annuirono e partirono alla volta del palazzo vescovile che si trovava in una città vicina.
Poco dopo, arrivata nel convento di Santa Lucia, Talia, con indosso ancora il costume di Ginevra, fu portata dalla badessa.
“Sono stata informata solo ora del vostro arrivo qui.” Avvicinandosi alla ragazza. “Spero che il vostro soggiorno nel nostro convento sia il più breve possibile.” La fissò quasi con disprezzo. “Le fughe amorose non sono cose che vengono contemplate in questo luogo. Però, mi auguro per voi, che questa spiacevole ed inopportuna sosta tra noi vi induca a riflettere sulla vostra condotta e sui vostri doveri. Suor Linda” indicando la monaca che era accanto alla ragazza “vi porterà alla cella che vi è stata assegnata. E che Dio vi perdoni.” Fece un cenno a suor Linda e quella accompagnò Talia nella sua cella.
“Prendete questo...” mormorò suor Linda e mostrando un Rosario a Talia prima di lasciarla da sola nella sua cella “... vi sosterrà.”
E chiusa a chiave la porta, la monaca andò via.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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