Visualizza messaggio singolo
Vecchio 22-05-2012, 01.29.33   #2115
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Si, rammento...” disse Guisgard fissando Talia “... io rammento ogni cosa...”
“Allora stasera è l'occasione per concludere quel ballo, amici miei!” Esclamò entusiasta la moglie di Fernand.
E seguendo tutti gli altri, i tre cavalieri e le loro dame raggiunsero il palco.
Giorni e giorni erano occorsi per i preparativi della grande festa che celebrava l'apparizione dell'Arcangelo Michele.
Il ballo rappresentava la chiusura della solenne festività ed il tema cavalleresco, tanto caro al Primo Angelo delle Schiere Celesti, sanciva appunto l'unione tra la tradizione terrena e quella misticheggiante della celebrazione.
Verso il crepuscolo erano già giunti tutti gli invitati.
A mano a mano che entravano, venivano condotti a prendere posto sul grande palco costruito per il ballo.
Da un lato le dame con i loro magnifici costumi, ispiranti ai fasti cortesi della mitica corte arturiana ma non solo e dell'altra i cavalieri, con le loro nobili tuniche dagli sfavillanti colori di Bretagna e dai luminosi pendagli che imitavano, con l'ottone ed il rame, lo splendore dei sigilli dell'aristocrazia taddeide e normanna.
Poco dopo fu apparecchiato il rinfresco di frutta e focacce dolci, accompagnate da vino di Borgogna e idromele di Turingia.
Anche le ultime luci furono così accese ed il borgo si ravvivò di una magia d'altra epoca, capace quasi di arrestare il tempo e di destare i sogni.
I musici cominciarono a suonare e le danze, dopo la lettura ad opera di un bardo di alcuni versi di un vecchio lai francese, furono aperte.
Iniziò così ad essere ballata la famosa Quadriglia di San Rocco, la preferita dalla nobiltà capomazdese.
Poco più tardi, messer De Slavan, alfiere della Guardia Ducale, seguito da un drappello dei suoi uomini, arrivò alla festa.
Dispose alcune guardie presso il palco come sentinelle e altre a girovagare tutt'intorno, pronte a segnalare al loro comandante ogni minimo sospetto.
Attento a non dare nell'occhio, Delucien si avvicinò a Guisgard che, accortosi dei militari, cominciava a tradire una vistosa inquietudine.
“Non Temete...” disse il novello Rolando “... questi sono qui per me... è non voglio certo concedervi l'onore di strapparmi alle loro attenzioni...” sorridendo.
Guisgard rispose con un lieve sorriso ed annuì.
“Sta per cominciare il ballo” continuò Delucien “e sarà meglio mischiarsi agli altri... chiedete alla vostra dama di concedervi questo ballo, amico mio... io farò lo stesso con la mia...”
Guisgard annuì nuovamente e Delucien si allontanò.
“Non credi” sussurrò a Talia il cavaliere “che stasera le stelle scintillino in maniera più intensa del solito? A tratti mi pare quasi di scrutare il firmamento e di riconoscere qualcosa di familiare... come se già avessi visto questo cielo... in una lontana sera al Casale... una sera che mutò in notte e poi quasi in sogno... e forse l'incanto di quella notte non è andato perduto, ma solo interrotto... mi concedi questo ballo, milady?” Prendendo la mano di Talia e accennando un lieve inchino.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso