Io e Luthien entrammo nel borgo a passo lento... intorno a noi si confondevano grida, canti, risa. Tirai appena le briglie, dunque, e mi soffermai nel tentativo di districare la mia mente da quella confusione e riuscire ad uscire da quel caos, e fu allora che udii quelle voci...
Discutevano circa il prezzo di un abito per la festa e, dal tono di entrambi i contendenti, pensai che non sarebbe certo stato semplice per loro trovare un accordo. Stavo gusto per ripartire quando, del tutto inaspettatamente, una di quelle voci mi si avvicinò e, un po’ tirandomi ed un po’ sospingendomi, il mercante mi invitò verso la sua bottega...
“No...” tentai di protestare “Aspettate... io, veramente...”
Ma quell’uomo non badò alle mie obiezioni e così, in barba a tutti i miei propositi di passare inosservati e nascondersi da qualche parte in attesa di Guisgard, mi ritrovai in quella bottega.
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
ecco, se a voi non è troppo disturbo, ora vi chiedo una cortesia... volete controllare voi stessa il costume e dirci secondo voi qual'è il suo giusto valore? Siete una giovane e bella dama e di certo non vi fanno difetto gusto e competenza... accettate?”
Il mercante allora fece cenno al suo garzone e questi subito prese il costume, per portarlo poi al suo padrone.
Il mercante così lo mostrò a Talia.
Era ricco e sfarzoso, di un vivo vermiglio, attraversato da larghe fasce di bianco e lucido raso.
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Sospirai, dunque, e posai le dita sull’abito che mi era stato messo di fronte...
Era sicuramente molto bello, pensai: la stoffa era morbida e fluente arricchita da lunghe fasce di liscio raso, il corpetto presentava piccoli e delicati ricami e la cintura che stringeva la vita era alta e rigida...
“Questo è sicuramente un abito speciale...” mormorai “Un abito come questo, così minuziosamente curato nei dettagli, è sicuramente stato creato con amore e dedizione... e perciò credo che sia molto onorevole l’uomo che desidera farne dono alla propria moglie. Certo, anche il mercante ha ragione: un abito come questo ha indubbiamente un grande valore... un valore, probabilmente, non soltanto materiale...”
Per qualche istante ancora le mie dita indugiarono su quella stoffa morbida, poi sospirai...
“Facciamo così...” proposi “Il nostro buon Erec metterà il suo Taddeo e mezzo... ed un altro Taddeo e mezzo lo metterò io!”
Infilai allora una mano nella bisaccia e ne estrassi una grossa moneta d’oro e due monete più piccole.
“Ed in cambio di ciò, voi sarete magari così cortesi da indicarmi un luogo tranquillo e lontano dalla confusione in cui io e la mia cavallina potremmo riposarci per qualche tempo...” sorrisi “Che cosa ne dite?”