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Vecchio 10-05-2012, 01.17.49   #1977
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il vecchio locandiere sorrise ad Altea.
Mostrò allora alla ragazza la migliore stanza che avevano lì.
“Farò subito preparare da mangiare, milady...” disse poi “... ed anche una tinozza d'acqua calda in cui potervi lavare dopo le fatiche del vostro viaggio... e naturalmente senza alcun costo... è un dono che vi faccio... grazie per aver preso a cuore le sorti di mio figlio... grazie, milady...” inchinandosi “... quei cavalieri che avete visto sono agli ordini del comandante Gerprando... essendo le guardie del Gastaldo, spetta a loro vigilare su queste terre... li abbiamo chiamati subito dopo la tragedia capitata a mio figlio...”
“Tragedia?” Intervenne Renya. “Sono mesi che dico a Barius di tenersi lontano da quella maledetta montagna!”
“Su, Renya, scendi in cucina a preparare qualcosa per i nostri salvatori...” le disse il vecchio locandiere.
“Si... certo...” e sbuffando la donna scese in cucina.
Intanto, Fyellon aveva raggiunto la montagna sacra agli antichi Sanniti.
Riconobbe il crollo e seguì i detriti staccatisi dalla parete interna che dava alla vecchia necropoli sannita.
Ad un tratto udì dei rumori ed un respiro affannoso.
Si affacciò allora in una piccola crepa che dava all'interno della parete e vide una figura intrappolata sotto il crollo di alcune pietre.
“Barius...” chiamò il cavaliere “... siete voi? Rispondetemi...”
“Chi...” mormorò l'uomo intrappolato “... chi siete?”
“Sono un cavaliere... come state?”
“Un cavaliere?”
“Si, sono sir Fyellon...” annuendo “... e sono qui per tirarvi fuori da questo posto... ditemi, avete qualcosa di rotto?”
“Credo di no...”
“Bene!” Esclamò il cavaliere. “Avete provato a venir fuori?”
“Sono tre ore circa che tento...”
“Ora dovete solo star tranquillo...” sorridendo Fyellon “... vi ho portato dell'acqua...” facendo passare la borraccia dalla fessura.
“Quando mi tirerete fuori da qui?”
“Presto, ma voi dovete fidarvi...”
Barius accennò un sorriso e cominciò a bere.
“Bevete adagio...” disse Fyellon “... ora devo andare...”
“Non lasciatemi solo...”
“Vado a preparare ogni cosa per la vostra liberazione.”
“Va bene...” fece Barius “... ma tornerete, vero? Sapete, io non ho mai creduto agli spiriti... ma sto cominciando a pensare che questa sia una punizione per aver profanato questo luogo...”
“Non siate sciocco...” disse Fyellon “... qui non ci sono spiriti... ora cercate di star sereno... io tornerò presto...”
Uscì così da quei meandri, lasciando Barius a pregare in quella sua prigione di pietra e silenzio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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