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Vecchio 07-05-2012, 00.23.18   #1927
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
A quelle ultime parole di Altea, Fyellon mutò espressione ed un velo di malinconia mista a tristezza scese nei suoi occhi.
Respirò profondamente, come chi cerca di farsi largo tra una miriade di ricordi fatti di sofferenza e dolore.
Restò qualche attimo a fissare l'orizzonte sconfinato, sul quale si frastagliavano le forme irregolari, primordiali e lussureggianti della selva.
Prese allora un sasso e cominciò a giocherellarci, facendolo passare da una mano all'altra.
“Mio...” esitò “... mio fratello merita la morte, ma non solo...” ispirò quasi a fatica “... no, la morte non basta a chi come lui ha peccato contro tutti i valori che può possedere un uomo... no, lui merita di peggio... merita di morire per quel che è... un vigliacco... merita di morire guardando in faccia la morte, riconoscendo il destino che spetta alla sua colpa... e sentire, negli attimi subito precedenti, la paura... si, questo merita... questa morte gli darei, se potessi...” scosse il capo e lanciò il sasso nel Calars, quasi a volersi liberare di un dolore e di un'impotenza insopportabili “... ma un giuramento mi lega le mani... vedete, mio padre ci fece giurare lealtà e rispetto fra noi... toccare vostro fratello, ripeteva sempre, equivale al peccato più grande... giurate, ci esortava ogni giorno, giurate che mai rancore ed odio nasceranno fra voi... se in voi ci sarà il male, diceva, allora io avrò fallito come padre e come uomo...” si voltò verso Altea “... questo giuramento mi lega le mani da una giusta vendetta... ma talvolta sento quasi di non poter rispettare quel giuramento... certe notti mi alzo in preda all'angoscia ed alla disperazione... fisso la mia spada e resto così per ore... medito vendetta... vendetta contro quel vigliacco... e così fino all'alba, quando il chiarore del giorno ridesta la mia mente e scaccia quei fantasmi che gridano una giusta punizione contro quel codardo...” poi i suoi occhi si ammansirono “... perdonatemi, Altea... so che mi state odiando per queste mie parole... anche io mio odio... odio me stesso per non essere stato capace di difendere mio padre...” e tirò un pugno carico di rabbia contro un albero.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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