Una scortese interruzione
"Allora, trovato niente. " insistette Archibald.
"Nulla, di nuovo" rispose Glen. "Salvo, i soli chierici e preti di quattro soldi che predicano false parole. Avevo sentito parlare di mistiche guarigioni, ma si trattava di trucchi e frivolezze. Per fortuna che il nostro amico Remlin mi ha insegnato...."
"Remlin!" dissi. "Lo conosco.....mi ha insegnato a riconoscere il falso taumaturgo, a prima vista non sembrava che se ne intendesse, anzi non potevo nemmeno pensarci. Se non fosse stato per lui e le sue lezioni a quest'ora sareì senza un quattrino. L'ho seguito in molti dei suoi viaggi e spedizioni, grazie a lui ho recupearato tutti i taddei persi......ovvero, molti di più."
Glen fu lieto di sentire ciò. "Credo che sia il migliore nel campo della taumaturgia ed erboristeria, " disse. "E poi ha lavorato sodo per aiutare chi era stato truffato....come me" sospirò
"Anche se ha ricevuto ben poche soddisfazioni....." dissi.
"Cosa potevate aspettarvi" tuonò Archibald. "La gente non è mai riconoscente...."
Non potevamo negarlo.
Archibald continuò a brontolare in silenzio, finchè aguzzò la vista e disse:
"Fermi, notato nulla!!"
Io e Glen fermammo i cavalli e rispondemmo "nulla...."
Per un attimo gli ultimi raggi del sole si specchiarono su di un pezzo di metallo tra i cespugli. Glen lo vide, lo perse di vista e lo rivide. In quel momento però la luce del giorno sparì lasciando il cielo al sontuoso viola della sera che andava sorgendo.
"Non noto nulla" risposi
"Io sì." disse Glen. Una freccia andava sibilando nell'aria cadendo ai piedi di Belfagor il quale allertato rischiò di farmi cadere da sella.
"Viandante, lascia questo posto. Abbiamo un conto insospeso con il vecchio ed il suo amichetto".
La voce ed il suono che l'accompagnava giunsero cavernosi dalla selva.
Archibald era folle di rabbia, ed io cercavo di calmare Belfagor
"Signori miei, non credo che l'accoglienza sia la giusta per un gruppo di viaggiatori. Non è carino." deridendoli disse Glen.
Un crepitare di sterpi, e una figura muscolosa seguita da altre apparve sul sentiero. Era un gruppo di cacciatori argentati, una setta che in parecchi su Haven consideravano un cataclisma. Le loro gesta erano famose per la brutalità e crudeltà soprannaturale tanto che venivano denominati: i Sicari di Baphometh. Il nero pece delle loro armature e le armi argentee, raccontavano il puzzo del loro animo corrotto.
"Asmodeus.....vile canaglia, che ci fai qui. Non ti è bastata l'ultima volta in cui ci siamo incontrati" disse Archibald.
"Maledetto.....cosa vuoi da noi" replicaì.
"Ehi, quanta rabbia..... non eravamo amici....." disse sornione. "E' stato un bel vedere a Vergil, non vi pare...."
"Non scherzare con me.....il tuo respiro è peste per queste terre....."
"Non potrò dimenticare, mai quegli occhi innocenti violati da un verme come te....."
"Il giovane cavaliere, ricorda ancora la scena delle urla di piacere della sua cara amichetta, Leila...... sembravi il suo fidanzatino..... peccato che non ho potuto completare la mia opera. Mi hai interrotto sul più bello."
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore.....
Ultima modifica di Parsifal25 : 02-05-2012 alle ore 12.55.10.
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