Reas fissò turbato Elisabeth.
“Perdonatemi, ma non vi seguo...” mormorò “... cosa intendete dire? Un luogo dove il crepuscolo si incontra con la notte? Vi prego, spiegatevi meglio... state cercando qualcosa? Io voglio aiutarvi, ma voi dovete fidarvi di me, senza parlarmi con questi strani giochi di parole...”
Ad un tratto giunse Isolde.
“Capitano...” ridendo “... mai chiedere alla nostra lady Eisabeth di essere chiara, concisa e diretta... no, lei ama l'occulto, ama il mistero e vive in un mondo fatto di arcane ed ancestrali convinzioni... sbaglio forse? Ma per convincere il nostro valente capitano, beh, credo occorra qualcosa di concreto...” e la fissò con un ghigno.
Ma proprio in quel momento arrivò un servitore.
“Milady.” Chiamando Elisabeth. “Messer Goz vi manda questa.” Dandole una carta arrotolata. “Aveva dimenticato di darvela.”
Isolde, nel vedere quel rotolo, smise di ridere e cambiò espressione.