Parsifal, esortato anche da Lilith, aveva scelto la direzione: il cunicolo a sinistra.
Un attimo dopo avevano varcato quel passaggio.
Il cunicolo era stretto ed angusto, avvolto da creste di rocce consumate dall'umidità e martoriate da infiniti fori, forse ad opera di colonie di ratti.
Il terreno era misto a pietrisco e solo a stento la luce delle torce giungeva a scalfire quel buio.
Parsifal, però, aveva anche domandato alla ragazza circa un espediente o un incantesimo per non smarrirsi nel labirinto.
E Lilith, proprio in quel momento, sentì qualcosa, una voce racchiusa nel silenzio che li circondava:
“Sii come il vento, che entra ed esce in ogni luogo,
solo così potrai salvarti da questo maledetto giogo.
Vi è una strada che ti condurrà alla terribile prova,
ma tu rammenta che vincerla da sola a niente giova.
L'uscita dovrai poi rammentare per riuscire a fuggire,
altrimenti nulla varrà tutto il tuo valore e il tuo ardire.”
Fu un attimo, un momento, poi Lilith, dopo quelle oscure parole giunte solo a lei, si destò, vedendo Parsifal che le domandava di un modo per non smarrirsi.