Quella visione mi attraversò la mente mentre ancora stringevo il pendaglio nel palmo della mano... e, allo stesso tempo, ne rimasi affascinata e colpita.
Affascinata e colpita da quei versi, dalla voce di Andros così armonica ed intrisa di profonda partecipazione... mi chiesi allora cosa celassero quei versi, mi chiesi come Andros ne fosse venuto in possesso, mi chiesi cosa egli avesse mai visto in essi da spingerlo a voler fare di quella pietra un ciondolo per quella collana... mi chiesi, infine, se sul suo diario avremmo forse potuto trovare qualche indizio, qualche indicazione...
Ero ancora tutta immersa nei miei pensieri, quando la voce vagamente tesa di Guisgard mi riscosse...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Talia...” la voce di Guisgard destò la ragazza “... c'è qualcosa che non va... non mi piace questa strana atmosfera...” fissando sempre il Belvedere dalla finestra “... mi sento oppresso qui dentro...” avvicinandosi a lei e prendendola per mano “... usciamo, vieni... poi dopo leggeremo tutto ciò che vorrai di quel libro...”
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Non opposi resistenza alle sue intenzioni... lasciai che mi conducesse fuori dalla Sala, poi fuori dall’edificio e fino alla fabbrica, per poi tornare sul piazzale...
Chiamava il vecchio a gran voce, ma tutto intorno a noi era muto e desolato... deserto... abbandonato...
“Sembra che non vi sia più nessuno qui!” mormorai infine, prendendo la sua mano e tirandolo piano verso di me... era curioso: improvvisamente le mie sensazioni erano cambiate ed adesso avevo la precisa impressione di trovarmi in un luogo abbandonato, come se fosse disabitato da tanto tempo...
Era una strana percezione... che causava una sorta di conflitto in me, una lotta tra la mia parte razionale e il mio spirito...
E questo conflitto mi causava disagio.
“Andiamo via!” sussurrai d’impulso, facendomi molto vicina a lui, presa da un presentimento cui non avrei saputo dare un nome né dei contorni precisi... contemporaneamente mi infilai quella sottile collana d’oro con il pendaglio rosso al collo, per essere sicura di non perderlo, e mi accertai che Guisgard avesse ancora con sé il libriccino.
“Andiamo via di qui!”