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Vecchio 18-04-2012, 16.26.36   #1708
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard e Talia entrarono così in quella stanza.
Una forte luce accolse i due, filtrata dalle sfumature liberate dalle preziose tende alle finestre.
L'aria calma e sognante di quel primo meriggio, intrisa dai bagliori provenienti dai colli tutt'intorno, lambiva i pannelli, i parati e le stoffe che coprivano varie parti del mobilio.
Il profumo di vaniglia allora si mischiava e confondeva col sandalo malese dei foderi delle scimitarre turche, con l'ebano che rivestiva le else delle spade damaschiate mozarabiche e col cuoio vivo che avvolgeva i pugnali aragonesi e le faretre accanto agli archi inglesi.
Il balenio dei cristalli di Venezia si rifletteva sullo splendore delle porcellane cinesi, sui bagliori degli scrigni in madreperla del Catai e sulla magnificenza dei tessuti di Persia.
Il vento fuori agitava le cime degli alberi e delle piante nel giardino, generando una girandola di colori e riflessi in tutta la sala, in un riverbero fatato e sognante in cui ogni cosa sembrava sul punto di animarsi.
E i muri di quella stanza, tappezzati di ritratti e dipinti, parevano danzare da un paesaggio all'altro, fatto di immagini, figure e profondità sconosciute a chi non fosse un marinaio, un mercante, un avventuriero o anche solo un innamorato.
E così si mostravano lande desolate e attraversate solo dal vento, crepuscoli dimenticati che sorgevano alla fine del mondo, alti canneti in cui danzavano e lottavano esotici guerrieri dalla pelle gialla e dalle caratteristiche acconciature, miraggi d'Oriente abbandonati in albori di sognante melodia, paesaggi pastorali e romantici di idilliaca magnificenza.
E poi ancora cavalieri saraceni e odalische siriane, brume dalla primordiale ed inquietante verginità, icone bizantine di Cristo, della Vergine e degli Angeli.
“Sembra la stanza delle meraviglie...” mormorò Guisgard.
Si guardò per qualche altro istante in giro, per poi voltarsi verso Talia.
“Voglio mostrarti questa sala, Talia...” sussurrò, abbracciandola e prendendo le sue mani “... le tue mani e la mia voce ti mostreranno queste meraviglie...”
E così, sfiorando ogni oggetto, accarezzando ogni monile, Talia, pian piano, cominciò a conoscere il mondo racchiuso in quella stanza e dopo un'ora le apparve familiare e protettivo.

“Dove è conservato?” Domandò la dama di compagnia.
“In quello scrigno d'ebano, intarsiato di madreperla, rifinito con schegge di giada purissima e chiuso con un prisma d'oro.” Rispose Chymela.
“In quello scrigno allora vi è...”
“Si...” annuì la Granduchessa “... vi è la mappa del suo grande tesoro...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 18-04-2012 alle ore 16.55.39.
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