“Ehi, piccola...” sussurrò Guisgard stringendola e poi sorridendole.
E quel suo sorriso sembrò voler spazzare via ogni nube, come accade al primo Sole dopo un temporale estivo.
“Cosa sono questi occhi lucidi?” Fissandola teneramente. “Sei la Granduchessa e questo palazzo è tutto ai tuoi piedi...” sorrise nuovamente “... io credo che quel nostro guardiano” indicando là fuori “sappia il fatto suo... scommetti che una legione di cavalieri verrà a difenderti da chiunque tenterà di portarti via? E comunque arriverebbero tutti tardi, perchè basto io solo per difenderti...” con un dito, delicatamente, le asciugò quelle prime lacrime “... facciamo un patto... io prometto a te e tu farai altrettanto con me...”
Guisgard era sotto un albero a suonare la sua ocarina, quando all'improvviso si voltò di scatto.
“Ciao, bella dama...” sorridendo.
“E' inutile che fai il cortese...” restando dietro l'albero Talia “... non ti ho perdonato... e forse non lo farò mai...”
“Ah, beh...” sospirò lui “... come sei crudele...”
“E tu antipatico!”
“Eh, milady...” sorridendo lui “... sai che quando ti arrabbi mi ricordi il maestro? Vuoi cominciare a sgridarmi anche tu?” Rise di gusto. “Però se sei venuta qui è perchè forse ti mancavo un po'...”
“Non farti strane idee!” Esclamò lei. “Sono qui solo per consegnarti questa lettera... ne sono arrivate due... una per te ed una per Fyellon...”
Guisgard prese la lettera e cominciò ad aprirla.
“E' da parte dell'Accademia Baronale...” leggendola “... sono dei corsi per aspiranti soldati da arruolare un giorno agli ordini del barone...”
“Devi...” turbata lei “... devi partire?”
“Non eri arrabbiata con me, milady?” Ridendo lui.
“Solo perchè sei uno sciocco...” chinando il capo lei “... perchè hai litigato con Gordon e Mirial? Sono tuoi fratelli...”
“E' affar mio...” tornando a fissare la lettera lui.
“E'...” esitò lei “... è per il voto vero? Hanno parlato di quel voto...”
“Non esiste nessun voto.” Voltandosi di scatto lui. “Non capisco di cosa tu stia parlando, Talia. Ho litigato perchè quei due patteggiano per Fyellon... ecco perchè.”
Talia sorrise.
“Partirai?” Chiese all'aspirante cavaliere.
“Si...” annuì lui “... ma solo se verrai con me...”
I due ragazzi allora risero insieme e restarono a fissare il tramonto svanire nell'incanto del crepuscolo.
“Io prometto che non ti lascerò mai, Talia” disse Guisgard “e tu... tu non parlerai mai più di quel voto... quel voto non esiste più...” e la strinse forte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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