La sera scese velocemente e avvolse tutto il Castello dell’Avvilente Costumanza.
Le ombre, liberate dalla cattività della luce, invasero la selva circostante e raggiunsero il maniero scavalcando le alte mura.
Quel silenzio, a tratti angosciante, si mutò in un muto senso di smarrimento, capace di infliggere inquietudine anche all’animo più saldo.
Bussarono e Altea si avvicinò alla porta.
“Sono io, Fyellon…” rispose una voce dall’altra parte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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