La notte è ormai alta su Camelot ed io ho terminato il mio giro d'ispezione.
Fisso la Luna che lambisce col suo pallido alone le guglie, i campanili e le torri del reame, generando un etereo e sfuggente gioco di chiaroscuro.
E in quel gioco vedo animarsi e muoversi figure e ombre che si rincorrono all'infinito.
Novalis scriveva che gli spiriti eletti hanno il dono di penetrare il manto della notte e rappresentare ciò che vedono attraverso la loro arte, in un sublime e continuo richiamo ad un mondo fatto di sogni primordiali.
Ahimè, io non posseggo l'arte del grande poeta che ho citato, ma con lui condivido il medesimo sogno.
E se diceva il vero chi affermava che sognare è comunque un'arte, allora mi impegnerò a raccogliere quelle figure e quelle ombre, tentando di legarle fra loro e tessere un racconto.
A me spetterà dare un titolo a questo racconto, ma poi solo insieme a voi, abitanti di Camelot, potrò dargli anche un degno finale.
Buonanotte, Camelot...