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Vecchio 30-03-2012, 02.23.18   #1345
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Non ho sentito nulla...” mormorò Guisgard guardandosi intorno e prendendo la mano di Talia “... forse era solo il sibilo del vento...”
L'ambiente era infatti avvolto da un malinconico silenzio.
I suoi colori erano però vivissimi e pulsanti.
Arazzi, stoffe, tessuti e poi drappi, costumi già ultimati, tende, teli e veli, tutti addossati gli uni sugli altri o lasciati adagiati su panche e sgabelli.
I loro colori, invasi dalla luce che attraversava i vetri, finivano per mischiarsi, confondersi, legandosi gli uni negli altri, in una silenziosa e sognante danza d'iride.
I perlati riflessi della seta siriana si mescolavano col vermiglio bagliore del velluto di Borgogna, mentre lo splendore degli ambrati tendaggi di Ceylon finivano col naufragare nel blu cobalto delle trame ricamate sugli scialli corsi.
E quel trionfo di colori continuava tra le venature ambrate di gusto orientale, i luminosi richiami del sandalo malese, il violaceo bagliore di madreperla indiana, il crespo purpureo che bagna le stoffe turche, il denso splendore emanato dall'alabastro toscano e l'intenso scintillio dell'agata di Magna Grecia.
Nell'aria dominava un vivo alone rischiarato da infiniti e frastagliati sfavilli, che mutavano come animati dalla vitalità di una luce ultraterrena.
“Questo luogo” continuò lui “da un lato affascina col suo splendore e dall'altro, non so... sembra intriso di un che di misterioso...”

“Questo starà benissimo indosso alla Granduchessa, non trovate?” Sorridendo una delle donne ai telai.
“Ma se non l'abbiamo neanche mai vista di persona!” Fissandola un'altra di quelle.
“Dal ritratto sembra molto bella.” Intervenendo un'altra donna ancora.
“Del resto” fece la seconda che aveva parlato “il futuro Arciduca non poteva certo scegliere una ragazza non bella...”
“Si dice” disse la prima “che le donne di Sygma siano tutte belle, dalla pelle bianchissima come l'alabastro e i capelli di un chiarore mutevole come le colline della loro terra in Autunno.”

Guisgard e Talia si aggiravano tra i telai e quelle meravigliose stoffe.
“E se rubassi una di queste stoffe?” Sussurrò lui all'orecchio di lei. “La più bella e più preziosa tra queste che ci circondano... e poi ne farei fare un meraviglioso vestito... molto più bello di quello che vedesti al ballo anni fa... ricordi nel palazzo del visconte? Lo rubai quella notte, posso benissimo farlo ancora...” sorrise “... tanto qui sono il padrone, a sentire il nostro pittoresco ospite.”

“Arrivano!” Entrando di corsa una delle donne. “Sua signoria e lady Chymela sono giunti sul Belvedere proprio in questo momento!”
Tutti si prepararono.
“Lord Andros vuol stupire la sua amata...” spiegò il sarto “... sono abbigliati alla maniera dei pastori... lui le ha detto che avrebbero partecipato ad una festa... presto, facciamo finta di niente...”
“Ma dobbiamo trattarli come fossero davvero due pastori?” Stupito un garzone.
“Si, riprendete tutti il vostro lavoro, come se niente fosse!” Si raccomandò il sarto.
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