Il vecchio sorrise ed annuì a quelle parole di Talia.
Uscì allora dalla stanza e raggiunse il giardino, dove si trovava ancora Guisgard.
Questi passeggiava verso il piazzale su cui dominava il Belvedere, fino a scorgere una stradina che conduceva verso una fabbrica retrostante l’aristocratico complesso.
Sentì delle voci e incuriosito fu tentato di seguirle.
Ma proprio in quel momento qualcuno lo chiamò.
Era il vecchio e poco distante lo invitò a raggiungere sua moglie per la colazione.
Guisgard allora corse in camera da Talia.
Aprì la porta e trovò la ragazza ad aspettarlo.
“Mi perdoni se ti ho fatto aspettare?” Avvicinandosi a lei. “Ma ho cercato un fiore degno del tuo risveglio…” e posò nella mano di lei una rossa di colore perlato “… ho tolto tutte le spine… non ti pungerà...”
Sedette allora con lei e sbucciò la frutta per la loro colazione.
“Sai…” sorridendole “… non credo siamo gli unici a vivere quassù… prima ho sentito delle voci… provenivano dalla fabbrica adiacente al muretto dello spiazzo… è da tanto che non vediamo nessuno… ti va di andarci insieme?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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