Ma quante belle margherite sono fiorite oggi nel nostro Giardino (anche se, ho letto, che qualcuna vuol tenerle lontane dal sottoscritto per paura che le sfogli tutte

)!
Il mio giardiniere, un ex poeta che la sventura ha costretto a cambiare mestiere, mi narra spesso delle margherite e dei loro magici petali.
Il responso che racchiude una margherita, mi ripete sempre, è assoluto, poiché sfogliandone una o un milione il suo verdetto resterà sempre immutato.
E questa cosa mi ha sempre affascinato.
E mi ricorda di una vecchia poesia mozarabica, ora smarrita dalla mia biblioteca, che parlava proprio dei petali di una margherita.
E' attribuita ad un anonimo autore, ma a me piace pensare, invece, che quel poeta possa avere il nome di tutti gli innamorati che, leggendola, vogliano identificarsi con lui e prestargli, per una volta, il proprio nome.
E cosa c'è di più straordinario, anche se solo per una notte, del poter confondere il proprio nome con quello di un antico poeta e cantare di un amore immortale?
Ma, infondo, come afferma il mio giardiniere, chiunque sfogli una margherita può considerarsi un po' poeta.
Buonanotte, Camelot...