Talia si avvicinò a quell’uomo, per poi chinarsi accanto a lui.
Lui subito prese la mano di lei e la strinse forte.
“Che gioia e che onore, mia signora…” in lacrime lui “… ho atteso tanto il vostro ritorno…” alzò poi gli occhi verso di lei e sorrise “… siete sempre più bella…” fissò Guisgard senza smettere di sorridere “… eh, più vi guardo, milady, più comprendo perché il nostro signore abbia perso la testa per voi!” E fece l’occhiolino al cavaliere.
Guisgard lo fissava sempre più stupito.
“Oh, ma che sciocco!” Esclamò all’improvviso il vecchio. “Si, sono proprio un vecchio sciocco! Immagino voi vogliate subito prendere possesso del vostro palazzo, miei signori!” Si alzò e fece loro cenno di seguirli.
“Stasera vi preparerò una cena degna di quelle che siete abituati a gustare nel vostro palazzo di Capomazda, miei signori!”
Guisgard si avvicinò a Talia e prese la sua mano.
“Mi avevano detto che il vecchio guardiano era pazzo” mormorò sottovoce “ma non pensavo fino a questo punto… tu cerca di essere naturale e assecondalo qualsiasi cosa dica… presto ce ne andremo da qui…” fece poi cenno a Sheylon di seguirli.
“Sembra strano…” disse il vecchio che li precedeva “… ma proprio una settimana fa mi hanno portato, i cittadini del posto, un magnifico vestito… quasi sapessero del vostro arrivo, mia signora…”
Entrarono nel palazzo e attraversarono il sontuoso cortile interno, passando accanto al meraviglioso e lussureggiante giardino animato da palme e cespugli fioriti.
Gli ultimi raggi del Sole morente, come un incantato e perenne crepuscolo, dipingevano riflessi di mutevole intensità donando a quell'ambiente un alone fiabesco e capace di rapire come il più bello e meraviglioso dei sogni.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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