La figura si avvicinò ad Altea e mostrò finalmente le sue fattezze.
Era un cavaliere dal nobile e gentile portamento.
“Allora sono fortunato…” disse “… neanche io sono del posto e mi sono imbattuto in voi che siete nella mia medesima situazione… pare infatti che ci si faccia coraggio a vicenda, tra forestieri, quando si è in una contrada straniera…” mostrò un lieve inchino “… però, devo dire, che un cavaliere vaghi solitario è quasi normale, anzi epico e romantico insieme, ma che una bella ragazza si ritrovi da sola in una città, perlopiù straniera, beh, la cosa è alquanto singolare…” sorrise “… o forse siete una ninfa? Una di quelle creature che si leggono nei romanzi e che compaiono ai cavalieri erranti?”