Kojo, a quelle parole di Elisabeth, rise ed un lampo di lussuria attraversò il suo sguardo.
Prese allora il calice e lo scolò tutto d’un fiato.
Lo gettò via e cominciò a baciare la donna con fare lascivo.
Prima il volto, poi il collo e il petto, mentre le sue mani scendevano lungo i fianchi e poi sulle gambe di lei.
Prese allora la donna e la spinse su un comodo e vellutato giaciglio che si trovava alle loro spalle.
“Non ho bisogno del vino” disse con la bocca già inebriata dal desiderio di lei “per farvi provare piacere…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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