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Vecchio 05-03-2012, 15.57.02   #1008
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
I rumori della festa, la musica, le risa, lo scalpiccio di centinaia di piedi che danzavano... tutto ciò, intorno a me, mi causava una sorta di vaga eccitazione...
Ed anche io e Guisgard danzammo... volteggiavo, tenendomi stretta a lui... non vedevo assolutamente niente, ma in fondo non mi importava: non avevo paura perché sapevo che non sarebbe accaduto niente di male, ero sicura che lui non l’avrebbe mai permesso...
E poi, senza preavviso, un ricordo lontano mi attraversò la mente...

Nella calde sere estive il profumo fresco del bosco giungeva fino al Casale e cullava i miei sogni...
Tuttavia quella sera era diversa: quella sera ero inquieta.
Il Maestro si era ritirato a meditare nel Tempio, i miei fratelli erano nel cortile e giocavano ai cavalieri tra grida e risa, Guisgard era sparito... ed io ero nervosa.
Nessuno si preoccupava troppo delle sue sparizioni, ormai... accedeva, talvolta, che si allontanasse senza darne preavviso, girovagava per il bosco anche se nessuno sapeva dove andasse né perché... ed anche quella volta, come molte altre, nessuno - né il Maestro né i fratelli - dettero peso a quella sua improvvisa ed inspiegabile sparizione. Nessuno, tranne me.
Già... anche perché solo io sapevo ciò che era accaduto quel pomeriggio.
Quella insensata corsa fino al palazzo del Visconte, dietro a quelle carrozze fin troppo scintillanti... la curiosità, la sorpresa, l’emozione... poi le loro parole e le promesse... i miei occhi larghi di meraviglia...
Guisgard non mi aveva detto neanche una parola quando eravamo tornati al Casale, non mi aveva neanche guardata... e poi era uscito ed era scomparso...
Ero molto più che nervosa, ormai... ero preoccupata.
Poi d’un tratto, attraversando il cortile e percorrendo sovrappensiero il Viale, udii un debole fischio ed una voce...
“Talia!”
Mi voltai di scatto e lo osservai un momento... era seminascosto tra gli alberi... ma riconobbi la voce.
“Guisgard!” mormorai correndogli incontro “Ma dov’eri? Dove sei stato? Ero così in pena...”
“Vieni!” disse solo, prendendo la mia mano e conducendomi nel bosco, lontani dalle luci del casale.
“Allora?” domandai, quando finalmente si decise a fermarsi... era buio fitto e tutto ciò che riuscivo a vedere erano i suoi occhi chiari, cupi come non mai “Che cosa succede?”
Lui esitò per un istante, poi allungò le mani e mi mostrò qualcosa... un fagotto di stoffa candida e liscia.
Le mie dita sfiorarono quel ‘qualcosa’ per appena un istante e subito lo riconobbero... fui stupita, sorpresa, emozionata e felice... ed un vago sorriso mi sfiorò le labbra.
“Come lo hai avuto?” chiesi.
Lui si strinse nelle spalle, poi si avvicinò e mi consegnò quel fagotto: “E’ per te!”
Le mie mani accolsero quel ricco abito di quella leggera stoffa bianca con una delicatezza quasi reverenziale... per qualche attimo rimasi immobile, fissandolo... fissando l’abito, poi il ragazzino di fronte a me, poi ancora l’abito ed ancora lui...
“Sei tornato fin là per prenderlo?” chiesi infine “Sei tornato a prenderlo per... per me?”
Lui non rispose subito... infine, con un sussurro appena percettibile, disse: “A te non deve mancare niente!”
Di nuovo sorrisi...
Allora, senza una parola, aprii l’abito per poi indossalo sopra il mio semplice vestito, facendolo scivolare dalla testa, ed aprii poi le braccia, facendo un piccolo giro su me stessa...
“Che dici?” domandai infine “Potrei sembrare una gran dama?”
Anche lui sorrise... poi sfilò di tasca la sua ocarina ed iniziò a suonare una lieve melodia...
“Vuoi ballare, milady?” chiese ad un tratto, smettendo di suonare.
“Certo che lo voglio, milord!” risposi, con un piccolo inchino.
E così danzammo... danzammo per molto tempo, seguendo l’eco di quella melodia...

Quel ricordo attraversò la mia mente velocissimo... lasciando dietro di sé un retrogusto dolce ed amaro insieme...
“Ti ricordi quella volta che abbiamo ballato nel bosco, Guisgard?” domandai allora “Ti ricordi quell’abito bianco? Era così bello... e la tua ocarina sembrava suonare da sola... Dimmi, ti ricordi di quella sera?”
Sorrisi per qualche attimo... poi leggermente mi incupii...
“Di quella che fu la tua ultima sera al Casale...” soggiunsi in un sussurro.

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Alla fine del ballo Guisgard portò Talia presso i tavoli imbanditi per assaggiare alcune delle leccornie della festa.
Assaggiai alcune delle cose che mi misero tra le mani... erano buone... anzi, il fatto di non poter vedere ciò che mangiavo mi faceva scoprire mille e più nuovi sapori...
Scoprii che vi era un cantastorie lì vicino a noi quando Guisgard scambiò qualche parola con lui...

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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Conosco i versi più belli che parlano delle eroine più famose! E sapete da cosa si nota un’eroina? Dagli occhi! Perché non vi voltate a fissarmi, milady? Mi ritenete così brutto?”
Guisgard lo fisso e scosse il capo.
Avvertii la tensione crescere a quelle parole... i muscoli del suo braccio si tesero e la sua mano si strinse, anche se impercettibilmente...
“Sshhh... rilassati!” sussurrai, al suo orecchio “Lui non poteva saperlo... non fa niente!”
Ma subito fui interrotta da una voce che annunciava l’inizio della gara... strinsi di più la mano di Guisgard, allora, e mi voltai in direzione di quella voce...
“Che cosa succede?” domandai piano.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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