PERCHE’ DI PACE IL VOLTO MIO SI PINGA
Perché di pace il volto mio si pinga
E se pote la mossa alma chetare,
La mia voce più non resti solinga
E risa, vista qual tristo giullare:
Vorrei ch’ il riso di rider non finga
E dello spirto il mal non fosse amare;
Che sospiro un amor ch’ a se mi cinga
Ma troppo è lo pavento di tremare.
Nell’ agognar sol io costì rimango
Bramando rifulga meco lo sole:
Ma quando solingo ogne fiate piango
M’ avveggio che neppure ‘l sol me vòle,
Ch’ ei l’ è più cupo dello nero fango
Per il cuor mio che sanza luce dole!
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