Reas restò a fissare Elisabeth per alcuni istanti.
I suoi occhi scuri riuscirono quasi a penetrare quelli di lei.
E allora, per un attimo infinitesimale, la maga dei boschi vide una luce, intensa e pulsante, sfrecciare tra lei e il capitano della guardia.
“Si può amare qualcuno senza nemmeno conoscerlo?” Domandò alla donna. “No, non si può… nulla sfugge al raziocinio, nemmeno l’amore… comprendo ciò che avete fatto e ve ne sono grato, milady… avete mentito per farmi evitare quel duello… ma ora devo andare…” e con un inchino si congedò da lei e da Altea.
Tuttavia Altea lo raggiunse e gli parlò.
“Non sono freddo, milady…” disse Reas “… ma solo lucido e realista… ciò che penso è ciò che ho detto nella cattedrale… credete che il mio cuore sia freddo? No, è solo attento a non cadere nelle illusioni… a causa di quelle, le illusioni, Tylesia è stata sottosposta al caos… ora perdonatemi, ma devo andare…” fissò la ragazza ancora per un istante e poi andò via con i suoi uomini.
Nel frattempo Elisabeth aveva raggiunto gli alloggi di Kojo.
Le si avvicinò subito un servitore del cavaliere.
“Posso esservi d’aiuto, milady?” Domandò alla maga.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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