La donna andò incontro a Talia.
“Non dovevate alzarvi, milady…” disse “… potevate cadere… venite, vi riaccompagno nell’altra stanza, dovete riposare…”
Nel frattempo, Guisgard era giunto nelle scuderie.
Ansimava per la rabbia e stringeva in mano la spada.
Luthien lo fissava ignara delle intenzioni del cavaliere.
Lui estrasse la spada e la impugnò a due mani.
Fissò la cavalla e avvicinò al collo dell’animale la lama.
Ma proprio in quel momento lo sguardo finì sulla sella, appesa poco distante, dalla quale scendeva un drappo di colore rosa.
In quel momento l’immagine di Talia in sella a Luthien gli ritornò alla mente.
Non poteva uccidere la cavalla.
Sarebbe stato un altro dispiacere per lei.
Lasciò cadere a terra la spada e pianse amaramente.
In quel momento arrivò uno dei pastori.
Gli poggiò una mano sul capo e raccolse la spada.
“E’ stata una disgrazia, messere…” mormorò “… la cavalla è un magnifico animale… sarebbe un peccato abbatterla…”
Guisgard prese la spada e la conficcò nelle robuste travi della scuderia, per poi uscire ed allontanarsi.
Camminò per un pò, fino a raggiungere la fine del villaggio.
Era in balia dei suoi sensi di colpa.
Prima il maestro, poi Talia, pensava.
Non era stato capace di difendere le persone per lui più importanti.
Alzò il capo, come a cercare conforto nel vento e vide qualcosa.
Una vecchia chiesa poco più avanti.
Ad un tratto sentì dei canti.
“Sono gli officianti.” Disse qualcuno.
Guisgard si voltò e vide una vecchia.
“Sono gli officianti per il Ludus che aprirà la Festa delle Candele…” continuò la vecchia “… e poi per voi giovani ci sarà la Tenzone tra l’Inverno e la Primavera, per scegliere la reginetta del villaggio.”
“Che chiesa è quella laggiù?” Domandò Guisgard.
“E’ la vecchia Chiesa della Vergine del Pozzo…” rispose la vecchia “… apre solo una volta l’anno… a Pentecoste…”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|