La voce di Talia.
Le sue parole.
Le sue mani su di lui.
E poi il suo respiro prima irregolare, poi finalmente più calmo.
Ma quelle parole riecheggiavano nella mente di Guisgard.
Le sentiva ogni istante come ripetersi all’infinito.
E a quel puntò il mondo parve franargli sotto i piedi, con un sordo ed inesorabile dolore crescergli nel cuore.
La donna li fissava senza dire niente e un attimo dopo giunsero nella stanza i pastori che erano stati con Guisgard nel cortile fino a poco prima.
Guardavano la donna con occhi stravolti.
Questa allora li prese con sé e usciti dalla stanza raccontò loro ogni cosa.
Passarono alcuni istanti.
Istanti nei quali mille immagini, pensieri e ricordi attraversarono il cuore di Guisgard.
Ma lui doveva essere forte.
Forte per tutti e due.
“Talia…” sussurrò accarezzandole il capo “… è… è solo a causa della caduta… sono certo che è momentanea questa cosa…” allora scostò il capo e le accarezzò il volto “… andrà tutto bene… mi credi, vero? Non ti ho mai mentito e non comincerò ora… presto la luce tornerà ad illuminare i tuoi bellissimi occhi… e nel frattempo ci sarò io accanto a te… e ricorda, piccola… anche nell’oscurità più profonda e silenziosa, quando tenderai la mano troverai la mia ad afferrarla…” le baciò dolcemente la fronte e la fece stendere “… ora riposa tranquilla… io sarò qui a vegliare sui tuoi sogni…” e le tenne la mano fino a quando Talia non apparve un pò più calma.
I pastori, nel frattempo, avevano chiamato il medico del villaggio.
Questi visitò la ragazza e poi raggiunse tutti loro nell’altra stanza.
“Allora, dottore?” Impaziente Guisgard.
“La cecità è stata causata dal forte colpo…” spiegò il medico “… ha battuto la testa e questo ha provocato la perdita della vista…”
“Ma guarirà?” Domandò Guisgard.
“Credo sia temporanea la cosa…” spiegò il dottore “… ma non possiamo dire quanto tempo ci vorrà… potrebbe essere questione di giorni, forse settimane… ma anche mesi… o anni… mi spiace…”
La donna scoppiò in lacrime e i pastori si rammaricarono.
“Che disgrazia…” in lacrime la donna “… come è potuto succedere?”
“Il cavallo…” mormorò uno dei pastori “… si è imbizzarrito all’improvviso…”
Guisgard invece restò in silenzio.
Rabbia e disperazione si susseguivano in lui.
Poi, in un impeto incontrollato, afferrò la sua spada e corse verso le scuderie.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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