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Vecchio 23-02-2012, 01.45.09   #5845
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un cavaliere che si rispetti deve sempre partecipare a giostre e tornei vari.
Lo fa per vari motivi: difendere i colori di una dama, tenersi in allenamento, mostrare il suo valore cavalleresco e così via.
E stasera il vostro Primo Cavaliere ha proprio partecipato ad una giostra.
Ovviamente immaginate il tutto con un tocco di sana e romanzesca fantasia, così che anche una partita di calcetto può assumere i tratti di un’autentica sfida medievaleggiante!
Gli ingredienti ci sono tutti: il campo di battaglia, la voglia di supremazia, l’abilità dei contendenti, dame che sospirano e tifano (più o meno apertamente) per il proprio campione, i colori degli sfidanti, le uniformi (moderne corazze) e l’arma (il pallone).
Non manca neanche un moderno maresciallo di campo (l’arbitro).
Tutto allora inizia.
Le due fazioni di cavalieri si sfidano senza esclusione di colpi.
Passano i secoli, cambiano i tempi ma le cose hanno sempre lo stesso corso: nessuno ci sta a perdere anche se il tutto viene bollato come partita “amichevole”.
Ma non mi dilungherò più di tanto in questo resoconto.
Non vi parlerò di schemi tattici, posizioni in campo e preziosismi tecnici dei protagonisti.
E nemmeno accennerò alle caratteristiche delle due squadre (noi con un gioco più individuale, i nostri avversari invece basati sul collettivo).
Arriverò invece direttamente al punto.
A quel maledetto punto, ossia a tre quarti di partita.
Arriva un lancio lungo nella nostra area di rigore.
Io chiamo il portiere ad uscire e a far suo il pallone.
Ma, non so perché, il nostro estremo difensore tradisce incertezza e ritarda l’uscita.
Questo basta all’attaccante avversario per capire che quel pallone non è irraggiungibile…
Con la coda dell’occhio lo vedo scattare alle mie spalle, diretto verso il pallone che scende ad effetto, pronto per essere insaccato nella nostra rete.
A quel punto faccio l’unica cosa possibile: proteggo l’uscita del portiere.
Ma l’attaccante è già lanciato e non riesce ad evitarmi, finendo per franarmi addosso.
Probabilmente, per proteggersi dall'impatto, mi colpisce con una ginocchiata all’altezza della coscia (anche se lui dirà di avermi dato “solo” una spinta...).

Morale della storia: il vostro eroico sir Guisgard non riesce a stare in piedi e la gamba tira che è un amore!
Eh, dura la vita di un cavaliere al giorno d’oggi…
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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