Guisgard restò a fissare Talia mentre galoppava via in sella a Luthien.
Lui scosse il capo e fissò Sheylon.
Un attimo dopo montò in sella al suo cavallo e fece cenno alla tigre di andare.
Talia, nel frattempo, galoppava attraverso il bosco.
Ad un tratto cominciò a sentire una musica provenire dalle sue spalle.
Era Guisgard che la seguiva, poco più indietro, proseguendo a passo lento.
Suonava la sua ocarina e lasciava al suo cavallo il compito di avanzare, come se conoscesse a memoria la strada.
Ad un tratto Luthien tradì nervosismo: era infatti apparso, con un balzo dai cespugli, Sheylon.
Il passo del cavallo, allora, si fece più lento e incerto e poco dopo Guisgard affiancò Talia.
“Quando c’era il maestro” disse lui, smettendo di suonare “era lui ad occuparsi del tuo vivace caratterino…” sorrise, tenendo sempre lo sguardo basso “… ma ora spetta a me farlo, cara sorellina… non penserai mica che ti lasci girovagare per il bosco da sola? Ci sono in giro tanti malintenzionati e questo sentiero non è affatto sicuro per una giovane e graziosa ragazza…” le fece l’occhiolino “… e posso assicurarti che i maschietti, davanti a tanta bellezza, si lasciano sempre trasportare da pessimi pensieri, sorellina.” Si abbandonò allora ad una sonora risata. “Su, ora si torna al Casale. Anzi, sono certo che avranno preparato una bella festa per il tuo ritorno. Eh, ti vogliono bene tutti. Beata te.”
Nello stesso momento, le cose al Casale prendevano sempre più forma.
“Questo vostro arrivo” disse padre Anselmo ai cavalieri “ci lascia alquanto sorpresi…”
“Posso comprenderlo.” Annuì Carolus. “Del resto, tutto è stato pattuito anni fa. Sir Fatigas conosceva il destino della ragazza.”
Padre Anselmo non rispose nulla.
“Un’altra cosa, padre…” fissandolo il cavaliere “… la spada di sir Fatigas…”
“Milord?” Incuriosito il chierico.
“Si, dobbiamo prendere anche quella spada.” Disse Carolus. “Essa reca inciso il sigillo del nostro ordine sull’elsa… e ora che sir Fatigas è morto, non possiamo lasciarla incustodita.”
Quelle ultime parole risuonarono nella mente di Nestor.
Il ragazzo, allora, corse via.
Raggiunse il Tempio e prese di nascosto la spada.
Aveva con sé anche la lettera di Talia.
Un attimo dopo, uscì dal Tempio.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|