Il rituale.
Le grida del maiale e poi il suo sangue gettato come libagione nel Calars.
Poi la carne servita dalla ciurma ai passeggeri.
Fyellon non volle assaggiarne.
Il cavaliere restò però in disparte.
Lui e Heyto si scambiavano fugaci occhiate.
Si studiavano e si sfidavano tra l’odore della carne arrostita, i canti dei marinai e i fumi caldi del Calars che salivano fino a rendere sfocato e incantato il cielo.
“Non so come avverrà…” disse Heyto a Melisendra “… non voglio mentirti, Melisendra… non so se sarà lento e doloroso, oppure rapido e indolore… l’unica cosa che posso dirti è che ogni volta sono stato io ad accompagnare quelle che ti hanno preceduta… ed ogni volta ho fissato nel mio cuore i loro sguardi… qualcuna piangeva, qualcun'altra gridava… alcune hanno tentato di fuggire, altre ancora di togliersi la vita prima… ma dal destino non si può fuggire… e tutte sono state sacrificate… voglio essere sincero…” fissandola nel profondo dei suoi occhi “… spero che tu sia quella giusta… quella capace di pagare ed estinguere col suo sacrificio questo inumano tributo che viene richiesto…” di più non disse.
Melisendra poi si allontanò, raggiungendo il ponte inferiore.
“Domattina raggiungeremo la laguna della selva, signore.” Avvicinandosi il capitano a Heyto.
“Bene, capitano…” annuendo Heyto “… tenete d’occhio quel cavaliere, mi raccomando.”
“Non temete, signore.”
La nave giunse così alla grande gola di pietra, dove il Carrozzone di Goz era stato travolto dalla burrasca.
Ma essendo Venerdì, le acque del Calars apparivano calme, così da permettere alla nave di superare la gola di pietra.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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