Guisgard si era svegliato di soprassalto a causa di quell’inquieto sogno.
E svegliandosi aveva preso la mano di Talia, stringendola poi a sé.
Il volto della ragazza e il suono della sua voce rassicurarono, pian piano, il cavaliere.
Il suo respirò, un pò alla volta, tornò normale e anche il sudore smise di rigare la sua fronte.
Stese di nuovo la testa sul cuscino e accennò un lieve sorriso alla ragazza.
Ma non lasciò la sua mano.
La teneva stretta sul petto e Talia poteva avvertire il battito del suo cuore.
“Ho sognato tanti luoghi…” mormorò chiudendo gli occhi “… i luoghi della nostra infanzia… e quelli di cui ci parlavano i bardi e i cantastorie durante le feste e le fiere in paese… si confondevano gli uni con gli altri… ma noi attraversavamo quei luoghi come se ne fossimo il re e la regina…” aprì per un momento gli occhi e la guardò “… ricordo una poesia udita in una di quelle feste… recitava che se si desidera a tal punto di vedere qualcosa, essa allora ci apparirà in sogno… vorrei fare ancora di quei sogni… ma solo sogni belli… mi dai il permesso di sognarti?” Sorrise e chiuse di nuovo gli occhi. “Se mi dirai di si, sono sicuro che ci ritroveremo nei miei sogni… Talia…”
Poi, dopo un pò, Guisgard si riaddormentò.
Talia restò così accanto a lui per quasi tutta la notte, fino a quando verso l’alba, stanca, il sonno la prese.
Sheylon alzò il capo e li vide entrambi addormentati.
Si avvicinò allora ai piedi del letto e si accovacciò a terra come a voler vegliare sul loro sonno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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