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Vecchio 10-02-2012, 03.23.18   #699
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Sheylon, col suo passo felpato e la sua agilità, correva in quelle stradine.
Due passanti si ritrovarono davanti il grosso felino e restarono impietriti, increduli, credendolo una visione frutto della notte imminente.
Incurante, la tigre proseguì la sua corsa, mentre alle sue spalle Talia in sella a Luthien cercava di stare dietro a quel superbo animale.
Sheylon alla fine arrestò la sua corsa davanti ad una locanda, dalla quale provenivano grida, risate e musica.
Il Felino fissò la porta del locale, per poi correre verso una delle finestre che davano al suo interno.
Un capannello di gente circondava un tavolo, sul quale c’erano dei bicchieri e diversi pugnali.
“Avanti, cavaliere…” alzandosi uno zingaro “… vediamo quanto vi assisterà ancora la vostra fortuna!” Buttò giù tutto d’un sorso l’ennesimo bicchiere e prese poi uno dei pugnali sul tavolo.
Mirò contro la parete, sulla quale era stato dipinto uno scudo, per poi lanciare il pugnale proprio al centro del disegno.
“Centro anche stavolta!” Gridò. “E ora a voi e alla vostra fortuna!”
Il cavaliere lo fissò ed abbozzò un sorriso.
Si alzò e per un attimo barcollò, come se tutto attorno a lui girasse senza sosta.
Respirò forte e svuotò un altro bicchiere.
Scosse poi il capo come a volersi destare.
Prese il pugnale e lo baciò, per poi lanciarlo, un attimo dopo, verso lo scudo dipinto alla parete.
Il suo pugnale si conficcò proprio al centro, facendo cadere quello lanciato precedentemente dallo zingaro.
Tutti allora urlano di gioia e applaudirono quel colpo lanciato da Guisgard.
Questi, visibilmente brillo, si lasciò cadere su una panca alle sue spalle, ridendo all’esaltazione di chi lo circondava.
“E’ stata solo fortuna!” Esclamò lo zingaro.
“Bevi e non pensarci, Djan!” Disse uno dei presenti.
“Fortuna?” Avvicinandosi al cavaliere una zingara. “Spero di no, messere!”
“Perché, dolce amica?” Ridendo Guisgard.
“Perché, come si dice…” con fare malizioso lei “… sfortunato al gioco, fortunato in amore… e tu hai vinto una notte d’amore, messere! Ed io sono il tuo premio per quel magnifico centro!”
“Già, godetevi la vostra dannata fortuna, cavaliere!” Con rabbia Djan lo zingaro.
“Come ti chiami, angelo?” Chiese Guisgard alla donna.
“Oh, stanotte sarai tu a scegliere il mio nome, messere…”
E tutti risero di gusto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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