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Vecchio 09-02-2012, 22.44.38   #694
Chantal
Cittadino di Camelot
 
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Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
Spiegò Haro. “Attendiamo solo i tuoi ordini per partire.”


Occorse del tempo a Chantal per riprendersi.Il fuggiasco era stato crudo,e la ragazza comprese che non fosse un uomo da mediazione,ma aveva la tempra del leader,così non lo osteggiò.Infine, non ne aveva la forza nè si sentiva dello stato d'animo di reagire o giudicare ed aventualmente giustificare le sue o le altrui responsabilità.
Vayvet stabilì di partire coi favori della notte,questo lo avrebbe esposto di meno alle forze delle milizie,permettendogli di guadagnare un vantaggio sulle guardie del Castaldato.
Tutto il giorno trascorse in religioso silenzio.
Chantal e la governante erano rimaste l'una accanto all'altra,e sebbene la questione sollevata da Vayvet avesse turbato le due donne,alcuna delle due,fino all'ultimo momento,si espose sulla propria decisione.In realtà Chantal conosceva già quale sarebbe stata la sua decisione,ma aveva preferito che il giorno scorresse senza l'agitazione dei fatti prestabiliti.
Dal canto suo,la governante confidava nel Cielo,impegnando il suo tempo nella recita delle preghiere.
I fuggiaschi,invece,si erano divisi,come già s'era verificato nella notte precedente,Haro e Monty sorvegliavano la casa da fuori,Vayvet,invece,tentò di riposarsi,sebbene non avesse ceduto un solo momento alla sua inclinazione di scrutare con sospetto quella ragazza che,visibilmente scossa,cercasse di mantenere un contegno ed una calma che lo destabilizzavano.
Calata la notte Vayvent si replicò,domandando alle due donne di comunicargli chi li avrebbe seguiti.
Avanti, decidete…” rivolgendosi nuovamente a Chantal “… voi o la vostra governante?”
"Io"rispose la ragazza con fermezza,"Io verrò con voi."Ribadì col cuore che le balzava in gola.
La governante fu colta da un improvviso sussulto,si precipitò verso la ragazza e la abbracciò,in lacrime e cercando di convincerla che la cosa giusta da fare fosse che lei prendesse il posto di Chantal,essendo,a suo dire,più anziana e meno esposta agli interessi di quegli uomini privi di scrupoli e ignari delle buone maniere.
Ma Chantal la tranquillizzò e trovò anche la forza di sorriderle amorevolmente,spiegandole che confidava in Vayvet,essendosi dimostrato comunque ragionevole e benevolo con lei.
Infine,Chantal raccomandò alla governante,non appena fosse sorto il nuovo giorno,di cercare suo padre,trattenuto,sperava la ragazza,da qualche imprevisto o urgenza,e rasserenarlo sul suo ritorno che,le promise,sarebbe avvenuto presto.
Nel buio appena infranto dai pallidi raggi della Luna,Vayvet guidò i suoi e la ragazza nelle scuderie,
Furono prelevati quattro cavallitra ,quelli già ferrati per il viaggio non più intrapreso.
A Chantal fu concesso di montare il suo,e questo la rassicurava e la faceva sentire meno sola ed abbandonata.
Il suo cavallo,un maschio Holsteiner dal manto bianco e lucente che in quella notte nerissima brillava come una muminosa stella dalla luce azzurrina,nitriva per la diffidenza verso gli estranei,ma Chantal riuscì comunque a rassicurarlo carrezzandogli il muso ripetutamente e sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
Ma anche Chantal era agitata e turbata,e il suo compagno lo percepiva al tatto.Del resto,la conosceva da tempo.
Vayvent trovò allora il modo di rincuorare e tranquillizzare la ragazza,domandandole,accennando un impercettibile sorriso,se,come s'era ostinata a fare col suo,avrebbe celato a lui anche il nome del cavallo.
Chantal gli sorrise leggermente di rimando,scuotendo la testa,quasi un poco divertita dall'idea di beffarsi di lui,e,ancora una volta non rispose.
Vayvent non insistette oltre,comprendendo che fosse già traumatizzante per la ragazza tutta quella circostanza.
Lasciarono il viale della casa adagio,poi a ritmo più sostenuto presero a galoppare verso Nord,imboccando la vallata del Calars.
Monty e Haro li anticipavano,quasi come due sentinelle.
Vayvet e Chantal cavalcavano uno di fianco all'altra,pochi passi indietro.
Vayvent,di tanto in tanto,si percuoteva il petto tentando di tenere la mano salda sulla ferita,probabilmente gli doleva,sebbene volesse mostrarsi forte e duro.
E alternava a quell'azione il massaggiarsi il collo,anche egli era stanco e provato,i suoi muscoli tradivano rididità e turgidità dovuta a mancato riposo.
Non si vedeva molto nel buio,l'unica luce era il luminoso astro del cielo che in quella vallata del Calars, umida e velata di foschia,non si mostrava nitido ma contornato da un alone che conferiva a quella Luna quasi piena un'insolita magia.
Chantal fu attraversata da una moltitudine di pensieri che si susseguivano e la tormentavano.Non sapeva a cosa andasse incontro,non aveva avuto notizia alcuna del padre,viaggiava verso l'ignoto con dei fuggiaschi ricercati e,a quell'ora,sarebbe dovuta essere in viaggio verso Pierre.
Il freddo della notte la faceva tremare,si avvolse nella cappa,cercando di tenere al caldo anche le mani che stringevano le redini,il cappuccio tendeva a scivolarle al trotto e sospinto dal venticello notturno che le accarezzava il volto e le soffiava nell'anima e nei pensieri reconditi e malinconici ricordi,ed ella era costretta ad accomodarselo ripetutamente.
E la nostalgia di casa e dei suoi affetti l'assalì improvvisamente,tanto che la ragazza seguiva quegli uomini quasi fosse assente da quei luoghi attraversati e lontana da quegli uomini.
Si levò,poi,un aromatico profumo di muschio che le fece comprendere d'essere prossimi al lago.
Quel profumo era a lei inconfondibile,una sola volta lo aveva sentito,ma le era rimasto impresso nei ricordi e nei sensi.
Ripensò a quando lo avevano prediletto come sosta nel loro viaggio verso sud quel lago dalle acque lucenti come il cielo che incontra la giada,si ricordò della lettera di Pierre che solo il giorno prima stringeva al petto ed annusava caldamente,e ricordò di come suo padre avesse acconsentito al viaggio mai intrapreso e che lei tanto desiderava compiere.
E poi,le fiere notturne,presago di pericolo ed inquietudini,o forse,solo amplificatori delle sue angosce.
Chantal cercò di respirare quel profumo e scacciare i suoi timori,ma fu solo più inquieta,allora ruppe il suo silenzio e volgendosi verso Vayvet domandò:"Da chi fuggite?Solo dalle guardie del Castaldato?"

Ultima modifica di Chantal : 09-02-2012 alle ore 22.56.17.
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