Quel lungo silenzio.
Quegli attimi fatti d’incertezza, timore, paura.
Vayvet si era sentito, in quei lunghi momenti, come perso, smascherato.
Cercò di pensare in fetta.
Prendere la ragazza come ostaggio e cercare così una via di fuga.
Ma anche in quegli istanti di vibrante tensione, il fuggiasco aveva tentato comunque di restare lucido.
Era ferito.
Non poteva fare molto.
Allora tutta la sua vita gli attraversò il cuore e la mente.
Forse era giunta la fine.
Poi le parole di Chantal.
Ormai insperate.
Ma finalmente giunte.
“Non vi basta la parola di un gentiluomo, capitano?” Voltandosi Vayvet verso il capo di quelle guardie. “Volete forse chiederlo anche al buon prete che ci unì in matrimonio? O magari al testimone delle nozze?”
“Era per assicurarmi, messere…” spiegò il militare “… sto solo facendo il mio dovere… purtroppo quei fuggiaschi sono pericolosi, sono bestie…”
“Comprendo, capitano.” Accomodandosi meglio sulla sedia Vayvet. “Ma, vedete, mia moglie è particolarmente impressionabile e vedervi piombare così in casa, chiedendo poi di quei fuggitivi...”
“Ma voi siete ferito, messere!” Esclamò il capitano.
“Si, un incidente di caccia…” minimizzando Vayvet “… ma nulla di che, grazie al Cielo… mia moglie saprà accudirmi…” fissando Chantal.
“Allora non abbiamo altro da fare qui.” Fece il capitano. “Lascerò comunque due uomini nei paraggi… questa casa è isolata e dunque rappresenta l’ideale per quei maledetti.”
“Vi ringrazio, capitano.” Sorridente Vayvet. “Mi sentirò più sicuro sapendo dei vostri uomini qui intorno.”
Le guardie uscirono e Vayvet tirò un sospiro di sollievo.
Un attimo dopo, Monty e Haro uscirono dai loro nascondigli.
“Dannati…” mormorò Monty “... sembravano quasi intenzionati a non voler andare più via… che il diavolo li porti!”
“Cosa facciamo con quelle due sentinelle, capo?” Domandò Haro.
“Ci penseremo, tranquillo…” rispose Vayvet “… siete stata brava…” rivolgendosi poi a Chantal “… si, davvero brava…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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