Guisgard uscì dal Tempio e restò a fissare l’alba.
Pian piano un soffuso e roseo chiarore invase il paesaggio circostante ed una strana luce si accese nei suoi occhi.
Poi si voltò a fissare Talia.
“E’ sconveniente” disse “dire alla propria sorella che può benissimo gareggiare con l’alba?” Si avvicinò alla ragazza.
Aveva il viso pallido per il freddo.
“Da quanto tempo sei qui?” Strofinando le sue mani sulle spalle e sulle braccia di lei per scaldarla. “Non ti bastava battere l’aurora?” Sorridendo lui. “Volevi anche oscurare Venere?” Le accomodò una ciocca di capelli ribelli con una carezza. “Talia, la prima stella del mattino!” Rise.
Un attimo dopo, però, i suoi occhi tornarono cupi.
“Talia…” mormorò “… stanotte ho giurato… ho giurato davanti a Dio e sopra la spada del maestro… oggi lascerò il Casale…” esitò “… e partirò in cerca di Fyellon… vendicherò il maestro!”
In quel momento, un vento gelido si alzò sul Casale degli Aceri e un gemito partì da Sheylon che fissava i due.