Rimasi a lungo seduta su quella pietra... pensando.
Il Vescovo aveva fatto un’offerta davvero generosa ai miei fratelli, proponendo loro di arruolarsi nella guardia vescovile... in questo modo avrebbero avuto di nuovo una casa, insieme alla possibilità di dimostrare il loro valore, facendo così dimenticare con le opere i loro natali non precisamente aristocratici...
Certo... se avessero accettato e fossero partiti, io non li avrei più visti per molto e molto tempo, forse mai più. Questo pensiero mi fece mancare l’aria: volevo infinitamente bene ai miei fratelli, a tutti ugualmente ed a ciascuno in modo diverso...
E tuttavia non potevo pensare a questo, in quel momento... nessuno di noi poteva pensarci, poiché in gioco c’era il loro bene e tutto il loro futuro. Ed era proprio per questo motivo che avevo suggerito loro di pensarci su durante la notte, ciascuno per se stesso... con l’intenzione di parlarne di nuovo il giorno seguente.
E poi c’era Guisgard... Guisgard, con quel suo animo indomito ed imprevedibile, con quella sua testa calda, con quel suo cuore grande che pure da sempre aveva cercato di tenere nascosto sotto quella spessa corazza... che cosa voleva fare Guisgard? Che cosa aveva in mente e nell’anima?
Sospirai...
Infine Fyellon... mi chiesi dove fosse e a che cosa stesse pensando... mi chiesi che cosa dovevo fare con quel mio fratello caduto così tanto in basso...
Tante, troppe domande e poche risposte si aggiravano dentro di me... mi ferivano... mi scuotevano...
“Ho fatto un sogno stanotte!” mormorai, togliendomi le scarpe e lasciando scivolare un piede alla volta nell’acqua fresca del lago.
Il Maestro mi lanciò appena un’occhiata fuggevole per poi tornare ad osservare i miei fratelli che, con l’acqua fino alla vita, erano intenti nei loro esercizi.
“Uno strano sogno...” proseguii io “Un sogno diverso da quelli che faccio talvolta... non so, Maestro... questo sembrava così... così vero!”
L’uomo di nuovo non parlò, ma i suoi occhi erano fermi adesso e io sapevo che mi stava ascoltando.
“Mi trovavo sulle sponde di un fiume in quel sogno, con gli altri... dal fiume si alzava una densa nebbia, simile a vapore... noi avevamo paura, paura di caderci dentro... poi ad un tratto tu sei comparso sull’altra riva. Nel vederti, alcuni di noi decisero di lanciarsi in acqua e raggiungerti... ma tu ce lo hai vietato, hai detto di tornare indietro perché nessuno può attraversare quel fiume... ricordo di aver avuto paura...”
Osservai per un attimo i miei fratelli, erano provati, affaticati... poi tornai a guardare il cavaliere...
“Perché faccio questi sogni, Maestro? Cosa significano?”
L’uomo tacque per un istante... infine sospirò...
“Non lo so, Talia! Non lo so, davvero! Io sono solo un cavaliere, mentre tu... tu possiedi un dono speciale! E se c’è qualcuno che può trovare delle risposte, piccola mia, quel qualcuno sei solo tu! Rammentalo!”
Il tempo era passato lento ed inesorabile mentre mille ricordi, pensieri e domande si rincorrevano dentro di me...
L’aria si era fatta fredda, infine... rabbrividii, ma rimasi lì dove mi trovavo.
Infine, proprio quando l’oscurità iniziò a diradarsi ed il cielo ad assumere quella vaga sfumatura violetta che precede l’alba, Guisgard comparve sulla soglia del Tempio.
Il suo passo era stanco e lo sguardo affaticato, ma era lì... gli sorrisi dolcemente.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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