Visualizza messaggio singolo
Vecchio 06-02-2012, 20.22.08   #620
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Mentre fissava ed ascoltava Talia, Guisgard fu attraversato da una marea di sensazioni ed emozioni.
E negli occhi di lei, il cavaliere vedeva la stessa luce di quel giorno lontano…

Il giorno dopo il suo arrivo al Casale, lui se ne stava da solo presso il giardino degli aceri.
Gli altri bambini lo guardavano con curiosità e anche con un pizzico di diffidenza.
Lui appariva ombroso e malinconico.
Aveva detto si è no qualche parola ed era rimasto quasi sempre accanto all’uomo che l’aveva trovato presso le antiche rovine.
Solo di lui sembrava fidarsi.
Poi c’era lei.
Quella ragazzina dai capelli chiari che aveva sorriso nel vederlo.
Trascorsa la prima notte al Casale, il piccolo Guisgard era uscito presto per starsene da solo nel giardino.
Ad un tratto, incuriosito, decise di muovere i primi passi per esplorare e conoscere quel mondo per lui nuovo e misterioso.
E si ritrovò davanti al Tempio.
Qui, su una mezza colonna di marmo, vi trovò adagiato un libro.
I suoi occhi si fermarono su quel volume e spinto da un’irrefrenabile curiosità, allungò una mano e lo prese.
Sulla copertina vi era impresso un nome a lettere colorate.
“Talia.” Lesse, per poi restare turbato.
Era un nome o una parola per lui sconosciuta, scritta magari in una lingua a lui ignota?
Cominciò allora a sfogliare quel libro.
Su alcune pagine c’erano scritte frasi e pensieri, mentre in altre vi erano dei disegni.
Sfogliando quel libro, Guisgard si sentì agitato da una sensazione a lui ignota.
Qualcosa di dolce colpì il cuore del ragazzino.
Ad un tratto udì dei passi e chiuse subito quel libro.
Giunse così l’uomo che l’aveva trovato.
Ma non era solo.
Dietro di lui avanzava una bambina e nel vederla Guisgard non poté trattenere un’espressione meravigliata.
Era la ragazzina che gli aveva sorriso la sera prima.
Aveva sui sette anni, dalla figura aggraziata, snella ed elegante, dall’aspetto luminoso e gioviale, con fianchi così stretti da essere afferrati da una mano adulta.
La pelle era chiara come l’alabastro e fresca come un fiore di campo appena sbocciato.
Aveva una testolina graziosa ed ammirabile, con due occhi vispi e luminosissimi, nei quali i vivaci raggi del Sole mattutino correvano e danzavano, donando bagliori e riflessi di ambrato splendore.
Folti e lunghi capelli chiari scendevano con vivace disordine, come un manto simile al pittoresco chiarore che ricopre le colline quando l’Estate comincia a ritrarsi per lasciare il posto all’Autunno nascente.
“Ed ecco qui il nostro nuovo ospite, mia cara!” Esclamò il maestro rivolgendosi alla bambina.
“Non parla molto però.” Sorridendo lei.
Sorrideva spesso.
“Vedo che ti ha incuriosito il mio libro.” Continuò lei.
Guisgard non rispose nulla.
“Vedrai che qui ti troverai bene…” fissandolo la bambina “… questa è una grande famiglia e qui siamo tutti fratelli... e nessuno ci separerà mai, vero maestro?” Alzando poi gli occhi sull’uomo accanto a lei.
Questi annuì.
“Mi dici il tuo nome?” Domandò lei al ragazzino. “Oh, ma che scortese… io non ti ho detto ancora il mio... piacere, io sono Talia…” facendo un passo avanti e mostrando un leggero inchino.

Con un’impercettibile movimento del capo, Guisgard sembrò destarsi da quel ricordo.
“Sono qui, no?” Fissandola ed accennando un velato sorriso. “Non avrei mai potuto lasciarti qui, da sola... ora…” mormorò “... ora non pensare più a ciò che è successo... vieni, ti riporto a casa…”
Sheylon grugnì.
Tornarono allora verso il Casale, senza che il cavaliere dicesse nulla per tutto il tragitto.
Sembrava incupito nei suoi pensieri.
Arrivati a casa, trovarono ad attenderli gli altri fratelli.
Tutti allora si avvicinarono a Talia per abbracciarla forte.
Lei aveva il viso sporco di fuliggine ed era spettinata, mentre il suo abito appariva spiegazzato.
“Come stai, sorellina?” Chiese uno di loro.
Il cavaliere, intanto, quasi evitando tutti loro, riportò nel Tempio la spada del maestro, che aveva utilizzato per fingere la sua appartenenza all’ordine della Luna Nascente.
Poi restò davanti all’altare a pregare.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso