Il fumo.
Ne usciva sempre di più dal pavimento ligneo.
In pochi attimi la stanza ne fu invasa e solo a stento si riusciva a respirare.
Il servo che doveva sorvegliare Talia fu subito preso dal panico.
Si affacciò dalla finestra e cominciò a gridare:
“Il castello va a fuoco!”
Allora corse verso la porta per aprirla.
Ma una fiammata lo prese in pieno, facendogli andare a fuoco la faccia.
Cominciò a gridare e a correre per la stanza, fino a quando, giunto vicino alla finestra, finì per cadere di sotto.
Talia allora guardò verso la porta ormai aperta ed uno spaventoso spettacolo si mostrò ai suoi occhi.
Folgori, che consumavano le vecchie murature del castello e che incenerivano le assi in legno del soffitto, avevano generato un muro impenetrabile.
Talia si sentì in trappola.
Ad un tratto la ragazza vide qualcosa tra le fiamme.
Due occhi fiammeggianti, come se un demone stesse emergendo da quell’Inferno.
“Talia!” Gridò all’improvviso una voce. “Talia, dove sei? Talia!”
Un attimo dopo, quegli occhi fiammeggianti che Talia aveva visto, emersero dal fuoco ed un superbo felino balzò nella stanza.