"No!" gridai. "Vi prego! Fermatevi!"
Ricacciai indietro rabbia e lacrime. Sebbene fossi rimasta attonita da quel gesto violento, accorsi verso di lui, che brandiva un pugnale e posai la mia mano sull'elsa.
"Non fatelo..." Le mie mani sfiorarono la lama affilata e la sentii premere.
"Avete ragione..." guardai nei suoi occhi scuri come la notte "Ma siate misericordioso e sarete amato e obbedito... e io vi obbedirò." Una volta pronunciate quelle parole mi parve di cadere in un vortice che mi strappava ogni speranza di libertà e mi soffocava con lacci stretti come quelle trappole che spezzavano le zampe agli uccellini.
"Heyto vi ama con tutta la sua musica... ci deve essere qualcosa in voi che abbia suscitato il suo amore... mostratemi la vostra misericordia." Lo supplicai.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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