Il padrone fissò Melisendra.
La fissava come se potesse leggere attraverso i suoi occhi.
I profondi occhi scuri di lui davvero sembravano avere questo potere.
“La tua devozione” disse il padrone a Melisendra “l’ho acquista e mi spetta… sarai tu a decidere come… data da te… o presa con la forza da me…”
In quel momento entrarono due ancelle con dei vassoi.
Ma mentre servivano, una di quelle fece cadere del vino sulla tavola.
Il padrone allora la prese con forza ed estrasse un pugnale affilato.
“Abbiate pietà, mio signore!” Piangendo l’ancella.
“Al mio servizio voglio la massima devozione!” Urlò lui, per poi strapparla la veste e mostrando il ventre nudo di lei.
Fissò allora Melisendra.
“Ecco come mi faccio obbedire, Melisendra!” Disse, mentre si apprestava ad uccidere l’ancella.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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