Visualizza messaggio singolo
Vecchio 30-01-2012, 17.33.46   #484
Melisendra
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Melisendra
Registrazione: 27-02-2011
Residenza: Dai boschi nebbiosi
Messaggi: 610
Melisendra sarà presto famoso
Nel vedere il suo volto non fu la maschera a colpirmi, ma i suoi occhi.
Erano profondi e scuri.
"Ma... io vi conosco... non è così?" Sembrava pazzesco perfino a me. "Ho già visto i vostri occhi! Voi... conoscete i segreti del nostro fiume..."

Per un attimo i ricordi affiorarono in superficie.
Tornai a non avere altro che non il mio corpo fatto di luce e acqua. C'erano tutte le mie sorelle e insieme ci prendevamo cura del fiume, mentre il Blu si prendeva cura di noi. Ci era stato impedito di risalire il fiume fino alla sorgente, ma io, disubbidiente, mi avventuravo sempre più lontano dai luoghi sicuri. Dopo la morte del mio poeta ero piombata nella malinconia... un umore insolito per noi figlie del fiume. Ero sempre più tormentata dalle domande e dalla curiosità. Perchè sorrideva ancora, il mio poeta, quando lo avevo adagiato ormai morto nel canneto? Perchè era andato incontro alla sua fine con quel sorriso sul volto? Cosa lo aveva spinto a risalire il fiume?
Quella tempesta di domande creava uno stridore nell'armonia del fiume, perciò iniziai a nuotare sempre più lontano dalle mie sorelle.
Avevo trovato una laguna in cui trascorrevo la maggior parte del giorno, accarezzando i giunchi e districando i fiori selvatici perchè crescessero rigogliosi. Talvolta mi addormentavo sotto un salice, al sicuro tra le sue radici, mente il vento faceva oscillare la sua lunga chioma.
Sentivo il corpo sempre più pesante, come se le mie preoccupazioni gli avessero fatto perdere leggerezza. Ogni volta, dopo essere uscita dal fiume, era sempre più difficile tornarvi.
Un giorno, stavo versando lacrime d'acqua nel punto in cui avevo celato il corpo del mio suonatore, quando un rumore mi sorprese. Mi voltai di scatto, ma nella penombra della vegetazione non riuscii a vedere altro che due occhi scuri e profondi che mi guardavano. Guardavano proprio me. Ero talmente scioccata dal fatto che un umano mi avesse vista che rimasi immobile sulla riva. Era vietato. Non potevo mostrarmi al mondo umano.
Mi mossi verso l'acqua e vi entrai fino alla cintola, ma rimasi lì, immobile ed eretta nella luce del sole morente. Improvvisamente mi senti cingere da molte mani e trascinare verso la corrente. Vidi i loro volti sotto la superficie increspata dalla brezza: erano arrivate a prendermi. Con un sospiro, lasciai che mi abbracciassero.
Sentii la mia pelle tornare liquida e i miei capelli confondersi con la corrente. Tornammo a casa. Ma avevo infranto una delle nostre leggi.

Il respiro mi si fermò in gola, quando fui consapevole della realtà: esiliata, ero stata esiliata.
"Non tornerò mai a casa..." mormorai con voce rotta. "Non le rivedrò mai più..." Era troppo doloroso per accettarlo.
Un sentimento fino ad allora sconosciuto mi fece fremere l'animo di sdegno e furia. "Devozione? Voi volete la mia devozione? Avevo già dato la mia devozione a chi doveva amarmi e proteggermi dal mondo... eppure non mi ha protetto da quegli uomini, quando mi hanno trascinata fuori dall'acqua! Che valore può avere la devozione in questo vostro mondo?"
Nascosi il volto tra le mani e sentii lacrime vere bagnare le mie guance.
__________________
Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
Melisendra non è connesso