Heyto sorrise nel vedere Melisendra così sognante.
Cominciò nuovamente ad accarezzare la sua cetra, liberando, stavolta, una musica che sembrava possedere qualcosa di magico.
E iniziò a cantare:
“Tu sei una creatura speciale, Melisendra… da un nome ad ogni cosa ed esse nasceranno a vita nuova… il mondo è un giardino e tu sei la Primavera che fa sbocciare fiori nuovi, sconosciuti a chi ha attraversato l’Inverno… guardati intorno e specchiati in ciò che ti circonda… e tutto sarà a tua immagine, Melisendra…”
Un’ultima nota vibrò più delle altre, sciogliendosi poi in un eco che si confuse col vento che per un istante attraversò il giardino.
Poi il portone del maniero si aprì ed una sfarzosa carrozza entrò.
Tutti accorsero a rendere omaggio al signore del castello.
“Vieni, Melisendra…” dandole la mano Heyto “… ora conoscerai il tuo signore…”
E, da un piccolo cancelletto laterale del giardino, la condusse nel castello, in una vasta e sontuosa sala, al cui centro si trovava una tavola riccamente imbandita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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