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Vecchio 27-01-2012, 22.41.29   #447
Chantal
Cittadino di Camelot
 
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Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
Chantal si accasciò, vinta dal dolore, dalla paura e dalla fatica.

Il fuggitivo, infatti, portò Chantal in casa, lasciandola davanti al camino acceso.

Chantal era stata portata in casa dal suo stesso aggressore su ordine di Vayvent,il ferito.
Priva di sensi,la fanciulla fu accomodata di fianco al fuoco acceso,adagiata sulla nuda pietra del pavimento.
La governante cercò di cambiarle la veste con cura e premura,prelevando un abito dal baule pronto per il viaggio.
L'amorevole donna,con grazia e delicatezza,le tolse la camicia lacerata di dosso,e la rivestì,ma poi, in apprensione perchè la ragazza non accennava a riprendersi,si agitò,cominciò a darle dei piccoli colpi sulle guance ed a scuoterla sollevandola per le spalle e poi ancora a tenerle il capo eretto stringendolo nelle sue mani.
La donna,in preda al panico,prese a pronunciare il nome di Chantal ripetutamente,urlando mentre continuava a scuoterla,la stringeva forte al suo petto e piangeva,piangeva e continuava ad invocarla per nome.
Ad un tratto la ragazza inspirò,inspirò così profondamente che la governante si rincuorò e pianse nel vederla finalmente riprendersi.
Aperrti gli occhi tutto le vorticava intorno,tutto le appariva contornato da un alone vermiglio,e la figura di Moonty,stagliata poco ditstante dalle due donne,causò a Chantal un acceso dolore in petto,tanto che la ragazza gridò così forte da riuscire ad accogliere tutti le grida soffocate mentre l'uomo cercava di abusare di lei.
Prese a respirare affannosamente,stringendosi in lacrimanti singhiozzi al petto della governante e in preda alla disperazione esprimeva pensieri incomprensibili alla donna.Tra le lacrime e i singhiozzi,infatti,le mancava il fiato all'evocare quella scena che le aveva attraversato la mente e che le toglieva la ragione.Non distingueva,infatti,tra il vero e l'incubo,non scindeva più quei momenti di concitazione dalle immagini che si animavano nei i suoi pensieri.
La governante non comprendeva le confuse parole della ragazza che ora si tormentava costringendosi il petto con le mani mentre si affannava a ripetere:"Gli hanno spaccato il cuore...lo hanno ucciso come una fiera..Sangue,sangue.. solo sangue..le mie mani corrotte del suo sangue.."Diceva queste parole soffocando tra i singhiozzi.
La governante era spaventata,stentava a seguirla in quel suo convulso e disperato discorrere in preda all'irrequietezza ed alla paura,cercò di trattenere la ragazza stringendole i polsi,allora vide sul palmo della mano di Chantal delle escoriazioni dalle quali grondava sangue,ma nonostante ciò non la seguiva,non capiva di cosa parlasse la ragazza,la credeva interdetta a causa del terrore che aveva vissuto,pensò solo che quell'uomo brutale l'avesse sconvolta.
In realtà la ragazza s'era ferita nel tentativo di sradicare un tralcio d'edera dal tronco dove era stata scagliata durante l'aggressione.
Chantal guardò le sue mani,poi se le portò alla testa per stringersi le tempie che le pulsavano irrefrenabilmente,il volto tutto bagnato di lacrime,i capelli appiccicati al viso ,sconvolti e umidii,e gli occhi rossi e sgranati palesavano il terrore da cui era posseduta.
Ad un tratto la ragazza,con impeto,spinse indietro la governante,allontanandola da sè e svincolandosi dai suoi tentativi di abbracciarla,si sollevò in piedi,trasse quanta più aria possibile nei suoi polmoni,ma si reggeva appena sulle gambe che erano rigide come rigido era tutto il suo corpo,la voce,invece,le tremava.Ma nonostante ciò,guardò entrambi gli uomini,quello alla porta e quello accasciatosi a terra,incapace di realizzare che quest'ultimo fosse privo di cocienza,e con tutta l'aria che aveva nei polmoni gridò:"Lasciate la mia casa!..Lasciate..Lasciatela..."E scoppiò in un ininterrotto pianto che le rubò tutte le forze fino a farle perdere l'equilibrio,incapace di sorreggersi oltre.
Un momento di follia sembrò attraversare realmente i pensieri della ragazza tanto che,incapace di rialzarsi,tremando e con le poche forze rimaste,si voltò verso il fuoco alle sue spalle,prelevò un tizzone ardente e puntandolo verso Monty ,tra singhiozzi e sussulti,riuscì a dire:"Lasciate ora questa casa...o io ..."Ma non concluse,non trovò la forza di portare a termine il suo pensiero.
I suoi occhi erano fermi e spalancati nel vuoto,poi si portarono sul fuggiasco ferito,mentre il fiato le mancava e il braccio teso che reggeva il fusto ardente aveva preso a tremarle.
La governante si spaventò,cercò di toglierle quel pezzo di legno infiammato dalle mani,ma Chantal lo stringeva con forza,pur tremando,la sua mano era così rigida,cos' stretta che la governante non riuscì a strapparglielo.
Poi,ad un tratto,Chantal si capacitò e prese coscienza che l'uomo di nome Vayvent si era di nuovo abbandonato al dolore pe la ferita,ed era privo di sensi.

L’essersi alzato e l’aver colpito poi Monty, gli aveva riaperto la ferita.
..e cadde a terra privo di conoscenza.

La governante allora,in preda alla disperazione,disse alla ragazza che Vayvent era in pericolo di vita, la sua ferita si era riaperta e l'unica cosa da fare per tutti loro era confidare nel Cielo.
Chantal,a quelle parole, lasciò cadere il tizzone,vinta da un tumulto di sensazioni che la sfiancavano,e la sua mano andava perdendo le forze un po' alla volta, si coprì gli occhi allagati di lacrime,poi si strinse le mani al petto tenendole congiunte serratamente,colta di nuovo da un profondo senso di pietà per quell'uomo moribondo e inerme, chiese alla governante:"Abbiate cura di lui,ve ne prego.."
Infine anch'ella si accasciò nuovamente sulle ginocchia stremata,protendendo le braccia verso la governante per ricercare il suo abbraccio.

Ultima modifica di Chantal : 29-01-2012 alle ore 10.04.08.
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