In pochi istanti sembrò l’Apocalisse.
Il Carrozzone si rovesciò ed imbarcò tanta di quell’acqua da non riuscire più a stare a galla.
Daniel con un potente e difficile incantesimo aveva tentato di chiudere la falla, ma altre si erano aperte nello scafo.
E l’acqua del Calars era davvero calda in quel punto, tanto da rovinare gran parte delle assi che fissavano lo scafo.
Molti però preferirono gettarsi in acqua.
Poco dopo, ciò che restava del Carrozzone si frantumò.
Cavaliere25 riuscì a raggiungere le pareti rocciose, ma non vi era una riva e si ritrovò ben presto in balia di quella corrente.
Finì per bere tantissima acqua, fino a perdere i sensi.
Anche Elisabeth, che aveva con sé Altea e Daniel, non riuscì a trovare un posto a cui aggrapparsi, data la presenze di quelle rocce che di fatto impedivano ad una riva di formarsi.
Ad un tratto la donna vide alcune assi galleggiare e ormai stremata, con Altea e Daniel, si posò su quelle.
Goz, intanto, lasciò perdere il timone e corse nella sala dove si trovavano i due cigni.
Li prese con sé e si tuffò in acqua.
Molti trovarono riparo sulle assi galleggianti del Carrozzone e come tanti naufraghi restarono in balia della corrente del Calars.
“Ci siete tutti?” Gridò Goz, aggrappato ad una tavola di legno e tenendo con sé i cigni. “Rispondete all’appello! Rispondete!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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