Il giovane riprese a suonare la sua cetra.
“Spesso delle mura servono a proteggere…” disse il giovane “… non sempre racchiudono o imprigionano…” le sue mani accarezzavano la cetra “… come questi fiori… essi sono protetti e custoditi… il caldo non giungerà a farli appassire ed il gelo non potrà bruciarli… crescono spontanei… non sono prigionieri…” la fissò e sorrise “… quanto al gineceo… non pensarci più… mi sembra di capire che non ti sia trovata bene lì…” smise di suonare “… da ciò che vedo non sei a tuo agio con questi vestiti, Melisendra… cosa desideri per essere felice? Tra un po’ il padrone sarà di ritorno e vorrà vederti sorridente… e renderti tale è il mio compito…”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|