Melisendra era riuscita a scappare da quella sala colma di colori, essenze e profumi da far girare la testa.
Corse via per una grande scalinata marmorea, per poi attraversare una lunga sala e ritrovarsi infine in un meraviglioso giardino.
Ma fu subito raggiunta da alcuni eunuchi.
“Sei qui per volere del nostro padrone.” Disse uno di loro. “Ed anche tu gli devi obbedienza.”
La circondarono, ma quando furono sul punto di afferrarla, nell’aria si udì una melodiosa litania.
Un attimo dopo quella musica si interruppe e qualcuno avanzò tra la paradisiaca vegetazione di quel giardino.
“Cosa accade?” Chiese un giovane.
Aveva lunghi capelli chiari ed un’espressione sorridente.
Portava con sé una cetra.
“Una schiava è fuggita dal gineceo, sir.” Spiegò uno degli eunuchi.
Il giovane fissò Melisendra e le sorrise.
“Andate pure…” fece il giovane agli eunuchi “… me ne occuperò io…”
Quelli annuirono, per poi ritirarsi.
Rimasti da soli, il giovane si avvicinò a Melisendra, giocherellando con le dita sulle corde della sua cetra.
“Dafne, giovane e bella, fuggiva via…” disse “… fuggiva neanche lei sapeva da cosa… tu sai da cosa fuggiva? Ella fuggiva da ciò che di più magico esista… l’amore…” sorrise nuovamente, mentre le sue dita continuavano a far vibrare la cetra “… presumo tu non sia Dafne… qual è il tuo nome?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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