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Vecchio 26-01-2012, 14.13.06   #390
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Chi…” mormorò dopo uno sforzo sofferto “… chi… chi è stato… Talia…” prendendo le sue braccia fra le mani e stringendole forte “… Talia, in nome del Cielo… chi è stato? Chi ha ucciso il maestro?” Fissandola con occhi divenuti incandescenti per il dolore e la rabbia.
Potevo vederla... quella rabbia dolorosa e funesta si agitava sul fondo dei suoi occhi chiari, pronta ad esplodere... il suo respiro si stava facendo sempre più corto per l’ira...
Ma c’era qualcosa di peggio... c’era qualcosa di ben più grave e preoccupante... perché io lo conoscevo troppo bene e da fin troppo tempo per non prevedere quale sarebbe stata la sua reazione non appena avessi pronunciato quel nome...

“Mi raccomando, Talia... Giudizio!” ripeté per l’ennesima volta il Maestro, montando a cavallo.
Sorrisi...
“Non preoccuparti!” lo rassicurai di nuovo “Me lo hai detto e ripetuto... e poi... ci sono appena poche ore di cavallo da qui all’abbazia, sarai di ritorno prima di buio... ce la caveremo fino ad allora!”
Il cavaliere sospirò...
“Si...” disse, come chi tenta di convincere più che altro sé stesso.
Lo osservai partire al moderato trotto e svanire tra gli alberi del bosco, poi mi voltai e mi diressi verso il giardino.
Il tempo passò tranquillo, io avevo scoperto nell’occuparmi dei fiori del giardino una nuova passione e i miei fratelli avevano i loro compiti da portare a termine prima del ritorno del Maestro...
Poi, ad un tratto, Nestos irruppe nel mio piccolo angolo di paradiso... era visibilmente agitato, muoveva le mani tanto in fretta che non riuscivo a capire che cosa volesse dire...
“Calmati...” gli dissi “Calmati, per favore! Che succede?”
Ma lui non riusciva a spiegarsi... le sue mani tremavano e i suoi occhi sapevano solo trasmettermi un’urgenza cui non riuscivo a dare un nome... infine afferrò la mia mano e mi trascinò di corsa fuori dal giardino...
“Nestos... aspetta...” ansimai, correndogli dietro a fatica.
Ma lui non ci badò, continuava a tenermi la mano e a correre verso la radura dove il Maestro di solito li portava perché si esercitassero.
E solo quando vi giungemmo, io finalmente capii a cosa era dovuta la preoccupazione di mio fratello... proprio al centro della radura, illuminati dalla luce abbacinante di mezzogiorno, c’erano due ragazzi che si stavano azzuffando.
I miei occhi corsero da loro a Nestos, per poi tornare a loro... si picchiavano a testa bassa e senza risparmiarsi, si picchiavano l’un l’altro ostinatamente...
“Fermi!” urlai improvvisamente, come riscuotendomi... ma nessuno dei due parve udirmi.
“Fermi...” ripetei di nuovo, facendomi un po’ avanti per cercare di separarli “Fermi, vi prego... Smettetela!”
Cercai di mettermi tra loro, nel tentativo di dividerli, ma non fu una bella mossa... del tutto inaspettatamente ricevetti un violento colpo al braccio che mi fece volare a terra...
Gridai.
“Talia!” urlò Guisgard, lasciando andare l’altro e precipitandosi verso di me.
“Talia... che succede?” quasi contemporaneamente Fyellon, avvicinandosi a sua volta.
“Siete forse impazziti?” mormorai, rimettendomi in piedi a fatica “Perché stavate litigando?”
“Lui...” iniziò Guisgard.
“No... sei stato tu!” lo interruppe Fyellon, in tono furioso... poi indicò me e soggiunse “L’hai anche colpita!”
Gli occhi di Guisgard si allargarono un istante, per poi stringersi pericolosamente...
“Io?” sibilò “Io non lo farei mai... Tu l’hai colpita!”
“Bugiardo!”
“Pallone gonfiato!”
Di nuovo si lanciarono l’uno contro l’altro... ma io ero stremata...
“Basta!” urlai... e il mio grido echeggiò tra gli alberi, tanto alto che li indusse a fermarsi.
“Basta. Basta. Basta!” ero in piedi a pochi passi da loro, le mani strette a pugno e gli occhi lucidi, tremando “Sono stanca! Sono stanca dei vostri continui battibecchi, dei vostri litigi, sono stanca anche di vedervi sempre in punizione... sono stanca di voi! E’ inutile che litighiate, tanto non lo sapete chi di voi sia stato a colpirmi, non lo sapete perché non ci avete neanche fatto caso... non lo sapete perché vi stavate picchiando senza neanche pensare!”
Lacrime di rabbia presero a rigarmi le guance: “Voi non ci provate neanche ad andare d’accordo... e non vi importa niente di chi ci capita in mezzo, di chi soffre, di chi si prende le botte per cercare di dividervi! Siete stupidi... ed egoisti! E per questo... per questo io vi odio! Vi odio tutti e due!”
Li scrutai ancora per un istante, poi scappai via.

Quel ricordo mi attraversò la mente, velocissimo e terribile...
Chiusi gli occhi un momento, solo un momento per riprendere fiato, poi li riaprii e guardai in quelli di Guisgard... lo guardai per lunghi attimi, pregando il Cielo che desse a lui la forza necessaria a non farsi sopraffare e a me la capacità di aiutarlo a capire...
Infine dischiusi le labbra e, in un sussurro appena percepibile, mormorai: “Fyellon!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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