Elisabet restò nella cabina dove Isolde e Lainus avevano consumato la loro passione.
“Vedo che non ti turbano i nostri corpi nudi…” disse Isolde ad Elisabeth “… ma è giusto così…” alzandosi dal letto e coprendo il suo bellissimo corpo con uno scialle “… del resto, come dicevano gli antichi greci, nulla è perfetto come un corpo ben fatto…” rise, per poi avvicinarsi a Lainus e baciandolo in modo lascivo.
Un attimo dopo, il maestro cadde addormentato.
“Eh…” sospirò la donna “… carini gli uomini… ma spesso durano così poco… non sei d’accordo, amica mia?” E fissando Elisabeth rise nuovamente. “Cosa voglio? Questo mi chiedi? Oh, ma io voglio solo tornare a casa… la mia vera casa… e guarda la fatalità… questo Carrozzone è propri lì che si sta dirigendo…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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