Tutto era accaduto così in fretta.
Forse troppo in fretta.
Elisabeth si adagiò sotto quell’albero e poté finalmente riposare.
Anche Altea e Rykeira fecero lo stesso.
Daniel invece appariva inquieto.
Troppe cose strane stavano accadendo.
La notte trascorse così, senza patemi.
La foresta aveva i suoi colori, i suoi suoni, i suoi profumi.
Appariva come uno scenario incantato, incontaminato ed idilliaco.
Giunse poi l’albeggiare e la foresta si destò col nuovo giorno.
Altea, Elisabeth e Daniel si svegliarono dal loro sonno.
Avevano ripreso le forze dopo le agitazioni e le paure del giorno prima.
Altea cercò Rykeira, ma accanto a lei non c’era più la ragazzina.
Ad un tratto i tre udirono dei passi.
Un attimo dopo, davanti ad Elisabeth, Altea e Daniel apparve una bellissima donna.
“Ben svegliati…” disse “… credo che ormai possiamo dirci al sicuro… gli uomini del Carrozzone qui non ci troveranno…” fissò Altea “… dimmi… mi vuoi sempre bene? Come la mia mamma?”