23-01-2012, 16.34.14
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#285
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Cittadino di Camelot
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Residenza: Ignota ai più
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Stavo per entrare in casa quando alcuni miei fratelli, che avevano scortato il prepotente signorotto fino alla fine del viale, tornarono indietro di corsa... gridavano e dicevano cose che non capivo... qualcuno balbettava, persino... uno di loro mi prese per mano e mi trascinò fino in giardino dove, finalmente, capii la causa di tutto quel trambusto.
Un animale... il più grande e il più affascinante che avessi mai visto... zampe larghe e possenti, un manto dai colori bellissimi e due occhi che sembravano studiarci e perfino capirci...
Incapace di trattenermi, come rapita, feci qualche passo avanti... lentamente mi avvicinai alla belva, un minuscolo passo dietro l’altro, la mano tesa...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Ehi, ragazzi!” Urlò all’improvviso uno dei fratelli che non era con loro, facendoli saltare tutti su per lo spavento. “Ehi, siete qui!” Arrivando di corsa.
Ma un attimo dopo, davanti a quell’incredibile felino, anche lui restò pietrificato come gli altri.
“Cosa diavolo urli!” Lo riprese a bassa voce uno dei fratelli.
Ma il nuovo arrivato sembrava aver smarrito la parola.
“Allora, cosa dicevi mentre correvi qui?” Chiese quello che l’aveva richiamato. “Avanti, cosa dicevi?”
“C…” balbettò il nuovo arrivato “… c’è… c’è uno… c’è uno straniero davanti… davanti alla tomba del maestro…”
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Quelle grida mi fecero sussultare e in fretta tornai indietro...
“Cosa?” chiesi, costringendo quel mio fratello a voltarsi un momento verso di me “Uno straniero... un altro? Ed è davanti alla tomba del Maestro?”
Li scrutai tutti per appena un attimo, ad uno ad uno... ero preoccupata... tutti quegli stranieri che giungevano al casale... e in un solo giorno...
“Qualcuno resti a tenerla d’occhio!” dissi, indicando la fiera “E non avvicinatevi! Torno subito!”
Poi mi voltai e mi avviai a passo svelto verso il casale, verso il piccolo giardino laterale in cui era stato inumato il Maestro, chiedendomi che cosa altro ancora avremmo dovuto affrontare quel giorno...
Ed in effetti, proprio di fronte alla semplice croce piantata nel terreno, trovai un uomo... era alto ed indossava una giubba dagli esotici colori, una pesante spada gli pendeva dal fianco... immobile con le braccia lungo il corpo e la testa china, mi dava le spalle.
Osservai quella figura, semicelata dall’ombra densa del sicomoro, per qualche istante...
“Milord...” dissi poi, facendomi finalmente avanti “Perdonatemi se giungo a disturbare la vostra meditazione... ma né io e né i miei fratelli vi abbiamo visto arrivare. Posso chiedere cosa vi porta al Casale degli Aceri, mio signore?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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